Inscenano una lite e poi rapinano un uomo: arrestati giovani marocchini

Hanno finto di picchiarsi per attirare l'attenzione del passeggero di un autobus a Milano: così l'hanno distratto per poi rapinarlo

Inscenano una lite e poi rapinano un uomo: arrestati giovani marocchini

La situazione di Milano è sempre più tesa, la percezione di sicurezza è molto bassa nel capoluogo amministrato da Beppe Sala e i piccoli reati in città sono sempre più frequenti. Furti, risse, violenze, aggressioni sessuali e rapine sono quasi all'ordine del giorno, soprattutto quando scende la sera. Dal centro alla periferia, i cittadini temono ormai per la loro incolumità: il fenomeno delle baby gang è sempre più marcato a Milano ma sono numerosi anche i reati compiuti dai cittadini stranieri, dediti soprattutto ai furti e alle rapine violente. L'ultima è iniziata su un autobus urbano in zona corso Lodi, non lontano dal centro cittadino.

L'azione è stata orchestrata e presumibilmente organizzata prima dai due marocchini, uno di 20 e di 24 anni. Entrambi sono già noti alle forze dell'ordine e hanno organizzato la rapina inscenando una finta rissa a bordo dell'autobus. Tutto è accaduto sulla linea 91, dove i due hanno inscenato la finta rissa, che ha attirato l'attenzione di un 50enne boliviano. I tre sono quindi scesi in piazzale Cuoco ed è lì che si è effettivamente realizzata la rapina. Approfittando della distrazione dell'uomo, i due marocchini lo hanno aggredito per riuscire a sfilargli lo smartphone dalla tasca dei pantaloni.

Il 50enne non ha esitato a chiedere immediatamente aiuto mentre i due hanno imboccato una delle strade laterali che si allontanano da piazzale Cuoco per tentare la fuga. La polizia si è però messa subito sulle loro tracce tanto che pochi minuti dopo sono stati arrestati in via Pier Candido Decembrio. Per loro l'accusa è di rapina. Questo non è stato che uno degli eventi criminali che si sono verificati a Milano nel corso dell'ultimo weekend. Le baby gang, per esempio, causano una delle maggiori criticità alla sicurezza della città, al punto che è scesa in campo anche la Regione per mappare le zone di Milano a maggior rischio.

Bande più o meno numerose di giovanissimi terrorizzano i loro coetanei ma non solo per rubare contanti, gioielli e telefoni cellulari da rivendere poi nel mercato nero e guadagnare qualche euro.

Una situazione che è diventata insostenibile e che viene in parte alimentata dalla sub-cultura trap, che nelle canzoni inneggia alla criminalità e ai passamontagna come strumento di riscatto sociale per aiutare le famiglie. Una concezione che si insinua nelle convinzioni dei più giovani, che arrivano a mettere in pratica quei messaggi per emulare i loro beniamini.

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