«Io candidata sindaco? Fantapolitica ma direi di sì»

«Fantapolitica. Ma direi di sì». Incurante delle polemiche che la crescente esposizione mediatica scatena dentro Fi, Silvia Sardone va avanti. Nessuna intenzione di rinunciare alla campagna per lo svecchiamento della classe politica. «A me non interessa né formattare né rottamare - ha detto ieri a Radio 24 - ma che il partito non finisca con il morire lontano dai cittadini». La sera prima era stata ospite di Ballarò su Rai3. «Fi si è chiusa troppo nei salotti trascurando i territori», aveva detto. «Dobbiamo tornare a dire qualcosa di centrodestra, tralasciando questa irritante nostalgia per il Nazareno. Basta con il mantra: “Renzi è bravo”. È bravo solo a sparare balle. Serve una Fi capace di smontarlo quotidianamente perché anche sul Def rischia di confermarsi Nostradamus fallito». Un salto di trincea per la trentaduenne bocconiana a cui evidentemente la segreteria di Fi a Sesto san Giovanni e il consiglio di Zona 2 cominciano ad andare troppo stretti. «La critica che mi ha fatto più arrabbiare è che prima dovrei fare militanza. Io sono tesserata da quando ero minorenne».

La possibilità di essere candidata sindaco? «Io sono a disposizione del partito e correrò come consigliere comunale. Poi se ci saranno delle altre proposte direi di sì. Anche se in questo momento mi sembra fantapolitica».

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