"Io, cinese, ho scelto Milano E qui sarò anche battezzata"

Silvia è venuta in città per studiare alla Bocconi Durante la veglia pasquale riceverà il sacramento

"Io, cinese, ho scelto Milano E qui sarò anche battezzata"

C'è una nuova Milano che parla cinese, inglese e italiano. Silvia ha 26 anni, un volto dolce ma deciso, bocconiana, consulente d'azienda. È originaria di una città vicino Hong Kong ed è felice di essere milanese: qui ha scelto di studiare, per un'attrazione maturata in Cina, qui ha incontrato amici «con un'apertura internazionale», qui ha trovato l'amore e la fede. Si sposerà a ottobre con un ragazzo conosciuto tra i banchi della Bocconi. Ma prima della cerimonia nuziale ce ne sarà un'altra, in Duomo, durante la Veglia pasquale celebrata dal cardinale Angelo Scola. Silvia riceverà il battesimo: una piccola rivoluzione con cui segnerà il suo ingresso nella Chiesa.

«Vivo a Milano dal 2010, sono venuta qui per la laurea specialistica. Ho trovato tanti italiani che mi hanno accolto. In particolare un amico, per me come un fratello: ho conosciuto la sua famiglia e, anche se non ho iniziato subito il cammino di fede, con loro ho visto come si va a Messa, che si canta, ci si scambia la pace. Mi è venuta la curiosità di conoscere di più questa religione...». Fino all'incontro della vita: «Ho conosciuto due anni fa il mio fidanzato, che mi mostra con l'esempio di essere una brava persona, perché lavora bene, fa sacrifici, anche cose semplici, come prestarsi per andare a prendere medicine a un amico malato. Abbiamo deciso di sposarci e ho pensato a un matrimonio in chiesa. Nel matrimonio cristiano non ci si sposa in due ma in tre e per tutta la vita. Credo in Dio, credo che la fede mi aiuti a vivere una vita con speranza, con gioia, con pienezza, in comunità, anche se in un Paese che non è il mio Paese di origine».

A Milano frequentano la parrocchia e il corso prematrimoniale. In più Silvia conosce la comunità cinese della Santa Trinità di Paolo Sarpi. «Per capire meglio i contenuti della fede all'inizio sono andata lì: un sacerdote che parla cinese, mi ha accolto con passione, mi ha fatto conoscere una suora, che è stata per 29 anni missionaria ad Hong Kong e che è diventata la mia catechista. Mi ha accompagnato per due anni e mi ha spiegato la Chiesa, il Vangelo, la Messa, i sacramenti...». Una full immersion «impegnativa ma col cuore».

Silvia assicura di non avere avuto problemi ad essere accolta: «Mi piace conoscere amici di tutti i Paesi». Milano non è stata un caso ma una scelta: «Cercavo un ambiente internazionale e quando studiavo a Hong Kong, ho conosciuto studenti della Bocconi.

Prima del cristianesimo? «Ero atea, non mi facevo il problema di non avere una fede. Però credo che avere una fede sia un valore aggiunto, una linea guida per la vita. Da sempre ho cercato di essere onesta, di fare le cose bene, ma nella fede cristiana ho trovato valori comuni, nei quali già credevo, e insieme la possibilità di seguirli con più senso e più consistenza».

Nel novembre 2013 in Vaticano ha incontrato Papa Francesco, con trenta catecumeni di tutti i Paesi: «Una sua frase in particolare mi ha colpita: ”È Dio che viene incontro a noi.

Non si stanca di aspettarci, non si allontana da noi, ma ha la pazienza di attendere il momento favorevole dell'incontro con ciascuno di noi”. E davvero, lungo il cammino degli ultimi due anni, ho sentito tante volte che Dio è venuto a cercarmi quando avevo difficoltà e mi sentivo incerta. È così anche quando mi arriva un'opportunità che non aspettavo».

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