L'Albero della Vita ha messo la chioma aspettando i turisti

Cresce la struttura simbolo di Rho e dell'Expo. Già venduti 8,5 milioni di biglietti

L'Albero della Vita ha messo la chioma aspettando i turisti

Inevitabile ora pensare alla Tour Eiffel costruita per l'Expo di Parigi nel 1889. Con le sue 90 tonnellate di legno, 150 di acciaio e 7 chilometri di led, l'Albero della vita tutto in acciaio e larice sarà l'icona del Padiglione Italia. Ieri è stata issata la chioma a 35 metri di altezza per farne la costruzione più alta di Expo. Diametro di 45 metri, è stata costruita dal consorzio di aziende Orgoglio Brescia che ha investito oltre 3 milioni di euro.

Un Albero ipertecnologico che con i suoi effetti speciali garantirà 1.260 spettacoli. Ieri, intanto, durante la sua audizione in commissione comunale il direttore generale Eventi di Expo Piero Galli ha confermato l'obiettivo dei 20 milioni di visitatori, di cui 12 dall'Italia. Una previsione confortata dagli 8,5 milioni di biglietti già venduti, di cui 5 all'estero. I «visitatori in giornata» saranno il 30%: italiani o europei provenienti dai Paesi confinanti o ben collegati con voli low cost .

Per quanto riguarda il pernottamento, gli stranieri preferiscono alberghi a massimo 30 minuti dal sito Expo, mentre gli italiani puntano su bed&breakfast anche più lontani. Importante il turismo religioso che prevede flussi nei giorni prima e dopo gli Angelus o le «uscite del Papa» e una presenza di salesiani da tutto il mondo, soprattutto dal Brasile in arrivo a Torino per l'anniversario di Don Bosco. E ieri al Papa, in occasione dell'udienza generale, è stata consegnata la medaglia commemorativa di Expo: con 150 millimetri di diametro si tratta della «più grande coniazione mai realizzata per una Esposizione Universale» ed è, nella versione in metalli ecologici, l'oggetto ricordo più richiesto all'Expo Gate. Incisa una frase di Papa Francesco: «La Terra non è una eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi».

Nel cantiere di Rho-Pero è stato ieri presentato il padiglione della Coca-Cola ideato per celebrare la Contour, la celebre bottiglietta nata cento anni fa da un'idea del designer americano Earl R. Dean e divenuta un'icona pop del XX secolo. Una struttura realizzato in legno, vetro, acciaio e acqua, con materiale «che sarà riciclato al 100%»e definito proprio da una serie di bottigliette. L'interno avrà le dimensioni di un campo da basket, illuminato da un lampadario composto da 600 bottigliette originali in vetro.

«Un involucro semplice - spiega l'architetto Giampiero Peia -, l'intero progetto è stato elaborato pensando alla sua seconda vita. Dopo Expo il padiglione sarà rimontato là dove il Comune di Milano, o un altro Comune della zona, vorrà mettere un campo da basket che sarà l'eredità di Coca-Cola».

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