L’assessore: scioperano ma poi «non votano a Milano». Proteste di Cgil,Csil e Uil

L’assessore: scioperano ma poi «non votano a Milano». Proteste di Cgil,Csil e Uil

Scontro frontale tra l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci e i dipendenti di Sea. E Tabacci finisce scomunicato addirittura da una nota congiunta di Cgil, Csil e Uil. Tutto nasce dal tentativo di Tabacci di relegare dentro confini provinciali le obiezioni alla linea del Comune sul futuro della società aeroportuale. «Devo dire che tanti dipendenti Sea anche tra quelli che hanno scioperato, magari sono residenti a Varese. Non è una cosa di poco conto, significa che non votano neppure a Milano. Però ci si permette di dire quello che dobbiamo o non dobbiamo fare». Difficile sostenere però davanti ai 5mila dipendenti che hanno scioperato per difendere il loro posto di lavoro e l’azienda che non hanno voce in capitolo perché non residenti a Milano. E la «triplice» reagisce: «Forse - dicono i sindacati - Tabacci preso da uno strano nervosismo si è dimenticato del ruolo che ricopre, ma anche di quello che è stato in passato e vorrebbe essere in futuro, rilasciando dichiarazioni assolutamente inadeguate».
L’osservazione di Tabacci parte dal fatto che per il 70% la Sea ha competenza su Malpensa, e quindi sul territorio di Varese. «È una constatazione - ha spiegato - visto che c’è stata una discussione attorno alla strategicità. Registro il fatto, che la società Sea opera su sedimi diversi, perché il principale aeroporto che gestisce è in provincia di Varese, e solo la questione della terza pista apre una polemica con almeno venti Comuni del varesotto, i quali tra l’altro dicono che Milano porta inquinamento, impoverisce il territorio, preleva redditività e utili. Non è una bella critica questa». Fuori dai confini, fuori dal dibattito, anche se si tratta del proprio posto di lavoro. Così l’assessore, che forse si dimentica di essere parte di una giunta che ha fatto della partecipazione il cavallo di battaglia, stronca sul nascere qualsiasi tentativo di dibattito. E forse ignora che venerdì il Pd, il principale partito della coalizione, ha tenuto un dibattito a porte chiuse su Sea, invitando il presidente Giuseppe Bonomi e il segretario della Cgil Onorio Rosati. Per Tabacci la polemica nasce perché la questione è stata posta male: «Se si fosse detto che una qualsiasi azione deve tener conto delle condizioni del lavoro, dello sviluppo aziendale, di un piano aeroportuale del nord, volentieri ci siederemmo a un tavolo per discutere. Se invece il discorso è “non potete vendere perché c’è la nostra pregiudiziale”, non va bene». Da Tabacci «arroganza senza limiti», sale sulle barricate il capogruppo della Lega Matteo Salvini: «La sua è mancanza di rispetto per i lavoratori. Cosa c’entra se “non votano a Milano?”. C’è da parte di Tabacci la voglia di vendere tutto e tutti. In Consiglio lo seppelliremo di emendamenti».

A invocare «chiarezza e trasparenza» sulla vicenda del bando per il fondo F2i che si è aggiudicato il 29,75% di Sea, il Pdl che ha manifestato a Palazzo Marino. «Chiediamo chiarezza e trasparenza, pretendiamo risposte su una gara dalle troppe anomali - ha spiegato il coordinatore Giulio Gallera - su cui sembra sia caduta una cappa di silenzio inaccettabile».

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