L’intervento

(...) Milano ottava tra le World Network Cities, le città mondiali in rete. C'è uno studio di McKinsey che mette Milano al ventesimo posto;e il Global Metropolitan Forum di Seoul la include tra le più importanti città del mondo. Queste posizioni sono frutto di un insieme di eccellenze. Per quanto riguarda il secondo obiettivo, se le classifiche puntuali evidenziano un ruolo rilevante di Milano, d’altra parte, rafforzare il ruolo di nodo nelle rete globale significa stringere legami con le altre grandi metropoli dell’Europa e del mondo, consolidare le proprie connessioni fisiche e immateriali. Questo è il vero punto di forza di Milano. Infatti, le migliori posizioni di Milano nelle classifiche si rilevano quando alla nostra città si guarda facendo attenzione alle relazioni, ai network, e non alla consistenza presente all’interno dei confini comunali. Mi pare che, in prospettiva futura, le priorità siano: le reti infrastrutturali di lunga distanza (Malpensa, Corridoi ad Alta Velocità Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam); le reti di ricerca in aree strategiche come quelle dell’alimentazione, della salute, delle biotecnologie, dell'energia e dell'ambiente; le relazioni internazionali (si pensi all’Expo 2015, al Mediterraneo, ai Brics); le reti culturali (contando su eccellenze straordinarie che tutti ci invidiano, come La Scala); le reti di offerta turistica, da strutturare meglio in modo strategico, associando beni culturali e turismo congressuale. Per realizzare queste priorità, occorre agire con grande determinazione e nessun tentennamento, per rimuovere le esternalità negative che ormai tutte le rilevazioni indicano pesare sulle nostre classifiche di attrattività: traffico, ambiente e sicurezza. Ci sono anche fattori immateriali da curare per garantire il successo di questo disegno. Sul fronte interno, occorrono più orgoglio, più fiducia, più animazione, più positività: sono da curare le radici. Sul fronte dell'accreditamento europeo e internazionale, occorre più determinazione nelle scelte progettuali collettive (all'estero ci perdonano più facilmente i nostri errori che le nostre titubanze); grande velocizzazione dei processi decisionali; maggiore certezza e stabilità.

Ciò che è stato avviato in questa direzione dalla Giunta Moratti pone già le premesse di consolidamento della direzione intrapresa e di una fortemente auspicata conferma di Letizia Moratti a sindaco di Milano.
*Direttore CERTeT
Università Bocconi

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