L’orchestra Verdi dedica un’opera a Falcone e Borsellino

L’orchestra Verdi dedica un’opera a Falcone e Borsellino

«La memoria è indelebile, e l'arte la può far lievitare. Dopo questo concerto, usciremo più forti e determinati a impegnarci a favore di chi chiede la legalità». A dirlo, a chiare lettere, è Giovanni Canzio, Presidente della Corte d'Appello di Milano. Il concerto è quello straordinario di domani (ore 20.30), all'Auditorium Cariplo, in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle vittime delle stragi di cui ricorrono i 20 anni. Un appuntamento che vede in prima linea Coro e Orchestra Verdi, diretti da Jader Bignamini, che aprono la serata con la prima assoluta di Tragos, oratorio di Matteo D'Amico su testi dall'Orestea di Eschilo. Seconda parte con il Beethoven della commemorazione (Marcia funebre dalla Sinfonia Eroica), del riscatto (Coro dei prigionieri da Fidelio) e della riconciliazione (Adagio dalla Nona Sinfonia). Concerto perorato anche da Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale. Perchè «in questi giorni i magistrati sentono l'obbligo di attualità e non di ritualità», ha spiegato. «Sentiamo la patina della ripetitività dei riti, e l'arte può scrollare questa patina di polvere. Mi auguro che al concerto di mercoledì vi siano i magistrati, ma ancor prima i cittadini». Il termine attualità porta dritti agli eventi di Brindisi. Luigi Corbani, direttore della Verdi, proprio sull'onda di Brindisi ha deciso di coinvolgere gli studenti di Milano che potranno assistere al concerto gratis. Un appuntamento, insomma, che a maggior ragione «è offerto ai colleghi e alla cittadinanza», rilancia il presidente Canzio, che ribadisce il concetto di arte impegnata. Il concerto, che verrà trasmesso dai Rai5 in diretta differita mercoledì dalle 23.15, apre con la prima di Tragos. Si ripercorrono le tre tragedie di Eschilo. «Nelle prime due prevale il tema della violenza, cui si risponde con violenza. Nella terza compare Atena che rompe il cerchio della vednetta, anche se le forze del male non vengono sconfitte», ricorda D'Amico che non ha scelto «il finale encomiastico di Eschilo, oggi difficile da proporre. Il mio è semmai sospeso e interrogativo». Sospeso dati i tempi? Canzio ammette che avrebbe preferito il dichiarato messaggio di speranza di Eschilo. Livia Pomodoro parla di «una conclusione sospesa poichè ragionata. Abbiamo il dovere di ragionare sugli eventi, non bisogna mai dare giudizi e indicazioni definitive».

Tragos mobilita coro, orchestra e voci recitanti. Si recita in italiano (sono otto allievi dell'accademia Grassi e Strehler), e si canta in lingua greca, con il coro che alla maniera classica offre l'espansione lirica e pure la riflessione dei fatti.

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