Centomila penne nere sfileranno per dodici ore consecutive tra corso Sempione, Arco della Pace, le vie del centro e (ovviamente) sotto il Duomo. Dal 10 al 12 maggio 2019 Milano sarà invasa dagli alpini per l'Adunata nazionale del centenario, un anniversario che attirerà in città 500/600mila persone. Per il capoluogo lombardo, che ha vinto il ballottaggio con Matera, si tratterà della quarta adunata dopo quelle del 1959, 1972 e 1992. La macchina operativa è partita da mesi, c'è già il logo che raffigura la scritta «MI19» e richiama le guglie del Duomo e la penna alpina con la nappina blu. E ieri è stato inaugurato anche il quartier generale del Comitato organizzatore presso l'ex casello daziario di Porta Volta concesso dal Comune. Al taglio del nastro il sindaco Beppe Sala e il governatore Attilio Fontana (che hanno ricevuto in omaggio la maglietta degli alpini e indossato per un attimo il cappello), il president dell'Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e il vice Giorgio Sonzogni, il presidente della Sezione Ana di Milano Luigi Boffi, il presidente del Comitato organizzatore Adunata Renato Genovese. Dal 15 ottobre, collegandosi al sito www.milano2019.it, sarà possibile inviare le richieste di prenotazione per gli alloggi collettivi (ci saranno due padiglioni interi della Fiera di Rho dedicati più altri luoghi sparsi), le piazzole per camper e tende, e anche le richieste di partecipazione di cori e fanfare. I parcheggi per i bus potrebbero essere allestiti agli ex scali Farini e Romana. Agli alpini potrebbe essere fornito un biglietto speciale Atm. «É importante mantenere vivo il rapporto con gli alpini e riunirsi ancora di più intorno al tricolore, questa sarà una grande occasione» sostiene Sala. Da ex sindaco di Varese Fontana ricorda che «quando abbiamo avuto problemi, dalle frane agli incendi, gli alpini ci sono sempre venuti in aiuto».
Ed è già on line il «Decalogo dell'Adunata», le regole di buon comportamento da tenere durante la manifestazione. «Ad ogni adunata - scrive l'Ana - partecipano centinaia di migliaia di persone, la stragrande maggioranza ha un comportamento ineccepibile ma alcuni talvolta non rispettano alcune basilari regole e rovinano il buon nome di tutti gli alpini». Detta quindi alcuni «semplici comandamenti», come «mantenere durante la sfilata il passo scandito delle fanfare, altrimenti si assiste a un trasferimento tipo gregge che non onora la Sezione», «i comportamenti violenti non devono in alcun modo entrare nella nostra Associazione. Portare il cappello alpino non autorizza alcuno a sentirsi superiore agli altri, anzi. Chi si dovesse macchiare di questa colpa dovrà essere subito espulso». Ancora: «Uno degli spettacoli più rivoltanti è offerto da quanti alzano il gomito. L'ubriachezza è uno dei vizi peggiori dell'uomo: degrada e svilisce l'individuo compromettendone la dignità personale. Occorre condurre un'assidua campagna per convincere i riottosi che il bere in eccesso non ha mai reso l'alpino più alpino».
Avanti con «il rispetto e cura per i cappelli alpini» o con «il rispetto per il sonno altrui, non si capisce perché le notti, soprattutto di sabato, molti si sentano autorizzati a infastidire il prossimo con urla, canti sguaiati, trombette e rombi di motore fino alle prime luci dell'alba. Sono manifestazioni di pura stupidità, non di alpinità». E infine «rispetto per il gentil sesso: comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l'adunata in un baccanale».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.