A Lambrate con la scorta per poter pulire la piazza

Quartiere ostaggio delle risse di strada e di ubriachi E così gli operatori Amsa vengono affiancati dai vigili

Pulizie della piazza sotto scorta. Operatori Amsa che lavorano sotto lo sguardo attento degli agenti di polizia locale. Succede in piazza Rimembranze di Lambrate. Il problema? La piazza è sotto scacco di gruppi di nomadi che vivono nei campi abusivi che costellano la zona. Impossibile per gli operatori e le operatrici svuotare i cestini, raccogliere le foglie, pulire le strade e i marciapiedi per la presenza di uomini, per la maggior parte, ubriachi e aggressivi che incutono timore. Per essere precisi non sono state denunciate aggressioni, nè minacce da parte degli operatori, ma l'azienda conferma che si trova costretta a richiedere l'ausilio dei pubblici ufficiali che supportano e proteggono gli operatori. Cosa che può accadere anche più volte al giorno. Viceversa: la polizia locale, quando la situazione si fa «troppo calda» ovvero quando gli uomini sono ubriachi e scoppiano le risse, rimane a presidiare la piazza per precauzione. «Il degrado e la sporcizia conseguente al bivacco quotidiano sono tale che gli operatori Amsa sono costretti a passare anche sei volte al giorno, spesso facciamo tre passaggi alla mattina e tre al pomeriggio - spiega Vito Martellotta, segretario Cgil Fp Amsa - le condizioni della piazza sono veramente terribili. Quando la situazione si fa più pesante, c'è sempre paura che accada qualcosa e per precauzione operiamo sotto la vigilanza della polizia locale».

E dire che il consiglio di zona 3, o meglio l'opposizione, in occasione di una seduta convocata specificamente sulla sicurezza aveva chiesto l'istituzione di presidio fisso di pattuglie miste (militari, forze dell'ordine e polizia locale) nei tre punti più critici del quartiere: piazza Rimembranze di Lambrate, Cascina Gobba e Rubattino /Pitteri. «La nostra richiesta - racconta Gianluca Boari, consigliere Ncd - è stata bocciata dalla maggioranza, con la motivazione che non c'era alcun bisogno di un presidio di forze dell'ordine e che la polizia locale effettuava già dei controlli. Ora però il fatto che Amsa richieda l'ausilio della polizia locale non fa altro che avallare le preoccupazioni dei cittadini, esasperati. È come se il Comune avesse negato il problema, fino a quando non si è trovato ad affrontarlo per i suoi dipendenti. Siamo davanti a un corto circuito». Ma la richiesta è stata bocciata prima di arrivare a piazza Scala? «No, l'assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale del Comune Marco Granelli è a conoscenza del problema della zona - spiega ancora Boari - anche perché ha partecipato a un'assemblea con tutti i residenti».

I cittadini, che hanno costituito due comitati, sono esasperati: «Non ne possiamo più, abbiamo paura, schifo, ci hanno tolto la dignità. Io non invito più i miei amici perché mi vergogno del degrado della piazza in cui vivo.

Abbiamo scritto al sindaco, siamo stati ricevuti dal viceprefetto, abbiamo fatto presente a tutte le istituzioni i problemi della zona, ma nessuno fa nulla di concreto. E la maggioranza in consiglio di zona si ostina a negare l'evidenza».

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