La «legittima» lasciata come per legge alla moglie. E poi il resto dell'eredità suddiviso equamente tra il Comune di Milano, l'Arma dei carabinieri e l'ospedale Policlinico. Un trittico che purtroppo di questi tempi sa così d'antico: l'autorità istituzionale dell'amministrazione, il rispetto ispirato dalla divisa e la gratitudine per chi si prende cura del prossimo in una struttura pubblica dall'antica tradizione meneghina. È tutto così perfetto in quell'atto testamentario vergato dal benefattore Dario Granata e la cui accettazione è stata approvata dall'ultima giunta comunale. Perfetto anche perché terribilmente concreto il gesto del signor (è proprio il caso di dirlo) Granata, visto che nella casse di Palazzo Marino sono entrati ben 300mila euro. E altrettanti sono finiti ai carabinieri e al Policlinico, portando il totale della donazione alla considerevole cifra di 900mila in beni immobili e titoli.
Un gruzzoletto che il Comune ha stabilito di destinare al finanziamento dei Servizi per anziani e per minori e famiglie. «Una scelta si legge in una nota - che evidenzia la forte sensibilità verso il futuro della città». Di «un gesto significativo della sensibilità dei milanesi frutto della generosità di un privato cittadino e della sua volontà di aiutare i soggetti più fragili come anziani e bambini bisognosi» parla l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Una donazione - aggiunge - che dimostra quanto la nostra città non abbia perso il suo spirito di solidarietà e di vicinanza verso chi si trova in difficoltà. Di liberalità e di mutuo soccorso che, da sempre, si concretizza nell'operato di migliaia di persone che ogni giorno, attraverso il volontariato, dedicano parte del proprio tempo e delle proprie risorse agli altri».
Una buona notizia anche perché non isolata, visto che il caso del signor Granata è in ottima compagnia. Già nel 2012, infatti, sono stati devoluti all'amministrazione da un'altra cittadina, due appartamenti da destinare a comunità alloggio per anziani oltre ai fondi per le spese di manutenzione, ristrutturazione e per la messa a norma dei due immobili donati. Dal 2007 al 2012, invece, la Fondazione Enrica Pirovano ha offerto 130mila euro con cui è stata finanziata la gestione del servizio di alloggio protetto di Piazzale Dateo. Lasciti non solo di immobili, ma anche di opere arte perché solo negli ultimi tre anni al Comune sono stati donati quadri di Aligi Sassu, opere di Lucio Fontana, di Salvatore Fiume, di Claudio Parmiggiani oltre agli elaborati grafici di Vittorio Gregotti e i volumi della biblioteca del Cardinale Dionigi Tettamanzi.
Ma la solidarietà dei milanesi non si rivolge solo agli umani,
visto che piccole e grandi somme vengono devolute al parco canile comunale. Lo scorso anno tre diverse cittadine hanno fatto lasciti per oltre 400mila euro da destinare all'assistenza e al sostentamento dei cani abbandonati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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