"Lascio il Pirellone, torno a Bergamo. Ma non è scontato che mi ricandidi"

Il Dem: "Resto sindaco, per 14 mesi. E non corro da segretario"

"Lascio il Pirellone, torno a Bergamo. Ma non è scontato che mi ricandidi"

Giorgio Gori, ha deciso: lascerà la Regione e tornerà a Bergamo.

«Sì e l'ho ufficializzato dopo l'intervento in Aula. Mi sembrava rispettoso per chi mi ha votato».

Perché ha deciso dopo un mese?

«Ho ascoltato diverse ragioni, ognuna fondata. Ho scelto per l'impegno con i cittadini, da cui sarei stato legittimamente assolto se avessi vinto. E poi perché credo di saper fare alcune cose meglio di altre».

Ha inciso il fatto che a capogruppo Pd sia stato designato Fabio Pizzul e non un altro consigliere?

«L'episodio è molto sopravvalutato. Io ho proposto in modo trasparente un nome, il gruppo aveva bisogno di un cambio di velocità rispetto agli ultimi anni. E Pizzul è un'ottima persona ma la cifra è quella degli ultimi anni. Ciò detto, il clima è buono e spero che alcune mie idee restino».

A Bergamo si andrà a votare l'anno prossimo e lei si ricandida.

«Non è scontato. Penso si debba ragionare bene, io ho fatto il sindaco con grande intensità e voglio capire se ho la stessa motivazione ed energia che ci ho messo in questi anni. Non devo decidere solo poi, dobbiamo capire qual è la figura giusta. E Bergamo ha una storia per cui non è scontato che ha governato, magari bene, sia confermato. L'esperienza di Bergamo è preziosa. Ed è una delle tre città in cui ha vinto il centrosinistra. Ed è un segnale anche per me».

La Lega dice che alle Regionali non è stato un voto politico e che qui hanno vinto più che altrove.

«Non è vero. È sicuro che se avessimo votato in un'altra data il risultato non sarebbe stato questo. Forse avrebbe vinto comunque il centrodestra ma 20 punti di distacco sono il trascinamento di dinamiche nazionali dentro l'urna della Regione».

Lei giocherà un ruolo nel Pd?

«Non sono fra quelli che si candida alla segreteria. Se qualcuno avrà piacere di avermi fra coloro che possono dare un mano, lo farò con piacere».

Vede un'intesa Lega-5 stelle

«È la cosa più probabile, la più coerente con l'esito del voto. Credo che il Pd non debba fare la stampella di nessuno, soprattutto di chi si è qualificato sbeffeggiandoci e oggi dà segnali diversi, ma non credibili».

Contento che il seggio vada a Michele Usuelli di Più Europa?

«Il contributo della lista è stato tutt'altro che figurativo, la persona è degnissima, mi fa piacere. Lavorerà credo a stretto contatto con Pd e lista gori»

Il programma di Fontana?

«Ha riportato il programma elettorale.

L'impostazione per cui la Lombardia va bene così, con l'autonomia come prospettiva in grado di migliorare tutto. Io credo sia una cosa seria, ma anche in caso di governo Lega-5 Stelle, se si considera la loro rappresentanza, il risultato non è scontato».

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