Lavori sul Cavalcavia Monteceneri, metà telecamere sono spente da un anno

Lavori sul Cavalcavia Monteceneri, metà telecamere sono spente da un anno

Un cantiere in città può provocare una voragine nei conti? Ebbene, può succedere. Se i lavori in questione riguardano il Cavalvacia Monteceneri, l'unico al momento ad «ospitare» autovelox fissi in città (altri sono in arrivo da settembre) allora la questione per le casse del Comune si fa delicata. Sull'impianto sopraelevato metà delle telecamere sono spente già dall'agosto 2012, un anno esatto. Sono stati eseguiti lavori di consolidamento del cavalcavia, nei prossimi giorni è in programma invece la riasfaltatura, approfittando della città più vuota e del traffico morbido anche intorno alla circonvallazione. Poi, da Palazzo Marino contano che passate le ferie gli autovelox tornino a funzionare a regime, mai più telecamere spente. Perchè a parte il nobile obiettivo di dissuadere gli automobilisti a correre, ed evitare incidenti, gli autovelox sono una «macchina» da multe. E il confronto tra i primi quattro mesi del 2012, quando tutti gli impianti erano a regime, e gennaio-aprile 2013 a servizio dimezzato, è una caduta libera delle contravvenzione e (ca va sans dire) degli incassi. Da 9.284 le multe sono scese a 1.032 in quattro mesi. Facendo una media, da 2.310 a 258 ogni trenta giorni. Significa almeno duemila sanzioni «perse» al mese. La perdita per il 2012 era stata più contenuto, visto che il mezzo servizio era scattato appunto da agosto. Il trend è stato di 17.358 multe sul Cavalcavia Monteceneri in tutto il 2010, di 16.834 nel 2011 e 16.233 l'anno scorso, con i lavori già in corso.
E tra settembre-ottobre e la fine dell'anno, come aveva anticipato l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli («per ridurre la velocità in strade e il rischio di incidenti»), il Comune inizierà a piazzare sette nuovi autovelox fissi che si aggiungeranno al Monteceneri. Le postazioni fisse controlleranno via Parri, via Palmanova, il cavalcavia del Ghisallo, viale Famagosta, via dei Missaglia, via della Chiesa Rossa e via Fermi, tutte strade urbane di scorrimento dove il limite di velocità è di 70 chilometri all'ora. Il costo degli impianti, montaggio compreso, è di centocinquantamila euro.
Otto strade si sono già aggiunte invece all'elenco di quelle monitorate con le postazioni mobili. Le nuove postazioni sono state scelte tra quelle a «potenziale alto rischio», soprattutto in alcune ore del giorno.

Si tratta di via Bazzi, via Aldo Moro, la carreggiata centrale di viale Certosa, viale De Gasperi, viale Olivieri, via Caterina da Forlì, viale Caprilli e il raccordo dell'Autosole di piazzale Corvetto. Tutte strade (tranne l'ultima, a settanta) con limite di cinquanta chilometri orari.

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