(...)Non solo, ma «lui non è stato ritenuto così pericoloso come Alexander, ricevendo anzi solidarietà dal pm e dalle parti civili». Fuori dall'aula, il legale ha ribadito di notare una «eccessiva aggressività da parte del pm e soprattutto delle parti civili»: «Con questo - ha detto - non intendo riferirmi alle persone offese, perché ad esempio Stefano Savi ha dato una lezione di grande serenità».
Tra i numerosi investigatori delle forze dell'ordine che sono stati sentiti ieri, ha testimoniato anche il coordinatore della squadra investigativa della Squadra Mobile che fin da subito ha condotto le indagini sull'aggressione a Savi. Aggressione che è rimasta un «mistero» fino a quando, dopo gli arresti di Boettcher e Martina Levato per il blitz ai danni di Pietro Barbini il 28 dicembre 2014, gli accertamenti hanno portato a ritenere la coppia responsabile anche dell'agguato precedente. Un blitz che in realtà aveva nel mirino un altro giovane, Giuliano Carparelli. Entrambi portavano la barba. Savi assomigliava parecchio a Giuliano, e così avvenne l'«errore»: lo scambio di persona; quando gli aggressori se ne accorsero, ormai l'acido contro Stefano era già stato gettato. E la sua faccia devastata.
Sempre a proposito di Savi, il medico del Niguarda dove il giovane è stato ricoverato, ha dichiarato al giudice: «Il paziente, oltre alle lesioni a entrambi gli occhi, ha subito anche l'indebolimento permanente del tatto.
Il suo volto rimarrà permanentemente deformato e potrà vedere solo ombre». Non sta certo meglio di lui anche Pietro Barbini. Due esistenze rovinate. Con la coppia Boettcher-Levato che ha pure il coraggio di atteggiarsi a vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.