L'ex «tronista» spacciava: dagli studi tv a San Vittore

L'uomo, protagonista dello spettacolo della De Filippi, è stato sorpreso con tre complici e 260 chili di droga

Esperti in tecniche di depistaggio come bonifiche ambientali e contropedinamenti che gli investigatori della settima sezione della squadra mobile di Milano hanno definito «di alto profilo criminale» perché usate solo da malviventi di lungo corso, si erano creati un giro di traffico di stupefacenti di tutto rispetto. La vendita della droga consentiva loro, infatti, di darsi alla bella vita e non si trattava certo di spese pazze a breve termine. Macchine di grossa cilindrata, ristoranti, alberghi di lusso, abiti griffati, orologi di valore e dimore di proprietà tra Barcellona e Ibiza rappresentavano ormai il loro spassoso tran tran quotidiano. Eppure la polizia è rimasta un po' spiazzata trovandosi davanti questi quattro bei ragazzi italiani sui trent'anni, decisamente «grandiosi» e spendaccioni, ma dall'aria sana e perbene (due sono incensurati) che dalle indagini però sembra gestissero da un pezzo, senza suscitare alcun sospetto, centinaia di chili di stupefacente e marijuana tra la Spagna e Milano, con l'abilità di trafficanti di droga cinici e navigati: al momento dell'arresto, avvenuto giovedì in flagranza in un box per auto in via Cà Granda, proprio davanti all'ospedale Niguarda - il gruppetto aveva 258,25 chili di hashish. Mentre nelle perquisizioni nelle loro abitazioni – tra i comuni di Bresso e Cinisello Balsamo – sono stati trovati altri 16,9 chili di marijuana (oltre che a 120mila euro in contanti). Valore complessivo della droga: 400mila euro. Senza dimenticare, infine, che altri 100mila euro la polizia li avevano scoperti circa 5 mesi fa, all'inizio dell'inchiesta, quando in dogana venne fermato un pacco contenente dei porta cd destinato all'aeroporto di Barcellona e dov'era nascosto del denaro che gli inquirenti sospettano fosse il pagamento di un carico di droga.

A dare nell'occhio tra i quattro giovani uomini finiti in carcere da giovedì - Marco Milani, 32 anni, Alessandro Ungaretti, 29 anni (entrambi con qualche precedente alle spalle), i 35enni Mattia Langiu e Giuseppe Mazzitelli (gli incensurati) - è sicuramente quest'ultimo. Occhio ceruleo, capello a spazzola, mascella importante, già modello da sfilata per note griffe dell'alta moda (su YouTube lo si vede in passerella per D&G e la collezione autunno inverno 2005, ndr ), agli appassionati di tv il suo nome ricorda inevitabilmente una vecchia edizione di «Uomini e donne», il programma pomeridiano di Canale 5 condotto da Maria De Filippi di cui il giovane fu tronista nel 2010. Sul trono, prima di uscire dalla trasmissione con una bionda corteggiatrice, Mazzitelli fece scandalo, confessando che la sua storica ex in realtà era un trans.

Stavolta, però, lo scandalo che coinvolge il bel tronista milanese è di ben altra portata. L'indagine della polizia denominata Car sharing - perché i presunti trafficanti si spostavano a bordo di auto a noleggio di varie società milanesi - è scattata quattro mesi fa.

L'attenzione della Mobile di Milano è già puntata da qualche tempo su Mattia Langiu che da otto anni non fa dichiarazione dei redditi, vive in una casa popolare in via Rilke, in zona Ponte Lambro, eppure viaggia a bordo di un'Audi A4 e possiede sei orologi da polso non certo da nullatenente. Langiu viene tallonato e intercettato per mesi, trascinando nelle maglie dell'inchiesta anche Mazzitelli, Ungaretti e Milani. E la parabola dei quattro finisce in carcere a San Vittore.

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