Per l'Expo 1.500 vigilanti Pisapia chiede rinforzi

Gli addetti alla vigilanza oltre ai 2mila uomini in divisa Il sindaco: «Chieste tutele particolari per palazzi e musei»

Per l'Expo 1.500 vigilanti Pisapia chiede rinforzi

All'inizio della commissione a Palazzo Marino per l'audizione del sindaco Giuliano Pisapia sullo stato dell'Expo (ore 14,30) i consiglieri presenti tra maggioranza di centrosinistra e opposizione erano appena sette. Su ventitrè. Pochini per un evento comunque destinato a rimanere nella storia della città. Non molti di più erano quando Pisapia ha riferito della sua richiesta al prefetto Francesco Paolo Tronca di prevedere un potenziamento della sorveglianza degli obiettivi sensibili. Una preoccupazione diventata ancor più urgente dopo i tragici fatti del tribunale e che ha spinto Pisapia a chiedere «una tutela particolare per Palazzo Reale e alcuni musei». A cominciare dal Castello Sforzesco dove sono centinaia di migliaia i visitatori attesi per vedere la Pietà Rondanini di Michelangelo. Saranno, invece, 1.500 gli addetti alla sicurezza che si aggiungeranno alle 2mila divise tra polizia, carabinieri e vigili. Seicento i militari che durante la notte sorveglieranno l'area dove fino a mille camion dovranno entrare per le operazioni di rifornimento di bar e ristoranti e lo smaltimento dei rifiuti.

E sempre in tema di sicurezza, ieri Pisapia durante il suo intervento alla presentazione della ricerca «Experando Expo», ha rivelato che proprio in questi giorni «si sono fatte prove ed esercitazioni improvvise per emergenze legate a Expo». Per ora tre simulazioni di risposta a situazioni «con livelli di emergenza progressivamente più alti». Due in metropolitana, la terza «in un luogo che devo mantenere riservato». Spiegando che «c'è stata una risposta estremamente positiva, con grande capacità di intervenire immediatamente, grande coordinamento fra le forze dell'ordine e soprattutto grande efficienza». E aggiungendo che «la presenza di migliaia di telecamere e delle pattuglie in città e sul sito Expo a ogni ora del giorno e della notte oltre a una rete di recinzione alta più di tre metri ci danno la convinzione che tutto quello che era da fare è stato fatto e sarà fatto».

Meno a posto i compiti a casa assegnati al Comune sulle infrastrutture legate all'Expo. Con Pisapia che ieri in commissione ha detto che l'amministratore delegato di M5 spa avrebbe dato «formalmente la garanzia che il 29 aprile dovrebbe essere tutto pronto» per l'avvio del servizio sulla nuova tratta che include cinque fermate tra Domodossola e San Siro. «Poiché cinque giorni fa - ha detto Pisapia durante l'audizione - è arrivata una nota che faceva intravedere alcune criticità, nei giorni scorsi ho inviato una lettera formale all'ad di M5». E nella sua risposta si leggerebbe che «ha invitato gli appartenenti all'Ati a mettere in campo tutte le risorse necessarie per garantire l'avvio dell'esercizio commerciale della tratta Garibaldi-San Siro fissata per il 29 aprile». Quindi, la conclusione del sindaco, «mi dà indirettamente, ma formalmente la garanzia che il 29 aprile dovrebbe essere tutto pronto». Un altro dei tanti «dovrebbe» legati ai cantieri Expo. Difficili, invece, da nascondere i problemi del comune legati alla Rho-Monza e al secondo lotto della Zara-Expo. Il cui tratto principale, da via Eritrea al sito, «sarà ultimato e accessibile il primo maggio», mentre il secondo «ha ancora problemi» ha ammesso Pisapia. Per la fermata di Forlanini, invece, «fine lavori per il 27 maggio» ha assicurato. Comunque ben oltre l'inaugurazione.

Tra gli interventi, quello del capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella che a Pisapia ha chiesto «di concedere ai residenti a Milano un abbonamento scontato ai mezzi pubblici per i sei mesi dell'Expo». Un modo, ha spiegato, «per ripagarli dei disagi e allo stesso tempo invogliarli a non utilizzare l'auto, decongestionando così il traffico».

Preoccupato, invece, il governatore Roberto Maroni perché il Padiglione della Lombardia rischia di non essere pronto per il taglio del nastro. «Non ho la garanzia che sia pronto per il primo maggio - ha confessato ieri - Purtroppo però la cosa non dipende da noi». Chiusa, invece, da Pisapia la polemica sul mancato invito dell'ex sindaco Letizia Moratti all'inaugurazione di un'Expo che l'ha vista protagonista nei mesi della candidatura.

«Gli inviti non dipendono dal sindaco di Milano, ma dalla presidenza del Consiglio dei ministri». Da Matteo Renzi dunque. Contrario, invece, Pisapia alla concessione di biglietti Expo gratis per i consiglieri comunali. I quali per entrare avranno già diritto a un pass permanente. Ma a decidere sarà il consiglio.

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