Via libera del governo a BreBeMi Metrò 4, nuovo stop dal Cipe

Padoa-Schioppa firma il decreto anche per la Pedemontana. Niente di fatto per gli 80 milioni della metropolitana

Nuova delusione per la metropolitana milanese: la riunione di ieri del Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha rinviato a settembre il finanziamento della prima tratta della M4, che va da San Cristoforo al Policlinico. Ieri sera, in compenso, il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha firmato i decreti che recepiscono e danno attuazione alle nuove convenzioni di concessione per la realizzazione delle autostrade Brebemi e Pedemontana (autorizzando anche l’accensione di un mutuo per la parte ancora da finanziare).
Il via libera alla Brebemi, che arriva dopo lo stop e le perplessità del Senato, dà la palla in mano alla Regione e alla Cal, la società mista Stato-Pirellone che sarà concessionaria di Brebemi e Tem. Ieri il Collegio di Vigilanza ha anche definito il tracciato alternativo di attestazione della Brebemi sulla Tem (la Tangenziale esterna di Milano), recependo le richieste dei Comuni che avevano obiezioni. A questo punto l’avvio delle opere per la Brebemi è previsto per il 14 giugno 2009, quello per la Pedemontana il 10 marzo 2010. Soddisfatto l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo: «È una vittoria del partito del fare su quello del non fare».
Diversa la situazione per la M4. Martedì scorso il ministro Di Pietro aveva promesso che sarebbero arrivati durante la riunione di ieri del Cipe gli 80 milioni di euro che mancano per poter bandire la gara. E invece, nonostante il pressing del sindaco, Letizia Moratti, volata a Roma, è arrivato lo stop perché manca ancora il parere della Tesoreria. Con un nuovo rinvio al 3 settembre. Il Cipe ha invece concesso il via libera a tratte della metropolitana di Roma.
Dopo la gara, serviranno circa sei mesi per passare ai lavori. «Speriamo che si riesca a partire con gli scavi entro il primo semestre del 2008 per poter andare avanti con l’intera rete» è l’auspicio dell’assessore ai Trasporti, Edoardo Croci. La cautela comunque è d’obbligo, anche perché Croci non nega che gli stanziamenti promessi dal governo per il futuro sono insufficienti. «Il protocollo firmato martedì scorso prevede che lo Stato ci dia solo il 40 per cento invece del 60 per cento previsto in precedenza. Ciò significa che dovremo reperire un 20 per cento di fondi in più» spiega l’assessore. Per il primo lotto della M4 gli enti locali dovranno versare 200 milioni, che diventano 1619 se si aggiungono il secondo lotto della M4, la M3 San Donato-Paullo e la M2 Garibaldi-San Siro.


Croci spiega come il Comune intende reperire i fondi: «Ci sono varie possibilità, ovvero convincere il governo a concedere un altro 20%; ricorrere all’ecopedaggio (il canone maggiorato sulle autostrade, ndr); ottenere di essere svincolati dal patto di stabilità, così da potersi indebitare con un mutuo per finanziare l’opera; dismettere una parte del patrimonio immobiliare». La vendita dei beni comunali è un’ipotesi sul piatto ormai da tempo.

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