Librerie storiche in crisi La Pecorini va in Bovisa

Fa uno sforzo per nascondere le lacrime mentre gli operai terminano di mettere negli scatolini i tanti libri che ancora occupano gli scaffali e i suoi collaboratori, chini alla scrivanie, continuano il loro lavoro di catalogazione in vista della prossima apertura. «Ce la faremo, ce la faremo anche sarà difficile» dice Loredana Pecorini che, dopo 58 anni, è costretta a lasciare la sede di via Foro Buonaparte a Milano dove il padre Osvaldo aveva iniziato l'attività di distribuzione in Lombardia della Libreria Editrice Fiorentina, la storica Lef, degli zii, editori, tra gli altri, di don Milani e di Giorgio La Pira. La crisi ha colpito anche la «Pecorini» che dal palazzo borghese di Foro Buonaparte, proprio davanti al Piccolo Teatro, dovrà trasferirsi alla Bovisa. La «Pecorini» non è solo una libreria: è una società di distribuzione di libri delle storiche e raffinate case editrici come la Olschki, la Viglongo, Grimaldi, Scheiwiller quando la casa editrice era saldamente nelle mani del suo fondatore, il Centro Studi Manzoniano, l'Istituto Poligrafico dello Stato e Erma di Bretschneider ma è a sua volta una piccola casa editrice. «Una certa politica editoriale - dice la Pecorini - ha determinato la crisi. I miei storici editori hanno fatto altre scelte e anche la libreria che ho aperto nel 1999 deve fare i conti con una situazione pesante.

Ho chiesto aiuto a molti amici che frequentavano la libreria e la casa editrice e sono stata fortunata perchè un imprenditore, Davide Cavanna, che ha un'azienda di traslochi, mi ha offerto una sede alla Bovisa. Senza questa opportunità non sarei stata in grado di continuare questa attività».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica