Coronavirus

Liceo Manzoni, prima chi ha 9 e 10 e abita in centro

Il liceo Manzoni di Milano apre le porte agli studenti meritevoli e che abitano nel centro della città

Liceo Manzoni, prima chi ha 9 e 10 e abita in centro

Il liceo Manzoni di Milano ha deciso di premiare gli studenti con una media del 9 o del 10 conseguita nella pagella di seconda media e quelli che risiedono in centro città, nel Municipio 1. Dopo questi potranno entrare nel rinomato liceo classico milanese coloro che abitano in zona 4 Porta Romana e dintorni, zona 5 Ticinese, zona 6 Lorenteggio, zona 7 San Siro e via via tutte le altre. Naturalmente sarà difficile, se non impossibile, accedere per chi abita nell’hinterland milanese. Un liceo pubblico d’élite in pratica.

Media del 9 e residenza: i criteri di ammissione al Manzoni

Questi sono i nuovi criteri di ammissione varati per l’anno scolastico 2021/22 dal consiglio d’istituto della scuola che è considerata un orgoglio cittadino. Molti infatti i maturi che negli ultimi anni hanno conseguito la lode all’esame dell’ultimo anno di liceo, la percentuale più alta. Dal prossimo anno la residenza, come riportato dal Corriere, andrà a braccetto con un criterio meritocratico. Il Covid è riuscito a fare anche questo, creando non poco disappunto tra gli studenti. La regola del distanziamento porterà il liceo Manzoni ad avere 8 prime classi, di circa 25 alunni ciascuna, contro le dieci che vi erano precedentemente, formate da almeno 30 studenti.

Il fatto poi che lo scorso anno siano stati promossi più alunni del solito ha creato in tutte le strutture scolastiche un gran affollamento. Nessuno studente ha potuto cambiare scuola. Il consiglio d’istituto del Manzoni ha quindi pensato di giocare d’anticipo e aprire le porte solo ai più meritevoli e che abitano vicino alla scuola. Nel regolamento si legge che “sarà data precedenza agli studenti che in seconda media avranno ottenuto la media del 10 e del 9 nelle materie di italiano, matematica, inglese”. Per quanto riguarda la residenza non cambia nulla, era già in vigore.

Il picchetto degli studenti

Approvato con 15 voci favorevoli e qualche astensione, il nuovo regolamento ha provocato malumore tra gli studenti che ieri hanno subito organizzato un picchetto, prima davanti alla scuola, e in seguito nei corridoi dell’istituto. Mantenendo però il distanziamento tra uno e l’altro. “Troviamo inammissibile che una scuola pubblica, che dovrebbe essere accessibile a tutti e tutte, ponga così spudoratamente un limite alle iscrizioni. Il tema del sovraffollamento, che ormai non può più essere ignorato, rimane solo ed esclusivamente di facciata. Non vogliamo una scuola elitaria che vede i suoi studenti come semplici trofei di cui potersi vantare, lasciando indietro chi non ha avuto la possibilità di ricevere un’istruzione che concedesse una media dell’8 o chi ha bisogno di più tempo, di maggiore esperienza, chi crede non siano i voti a determinare le proprie capacità” ha scritto sui social il collettivo Manzoni.

A replicare alle accuse rivolte al liceo ci ha pensato il preside Alessandro Mazzini che, con numeri alla mano, ha spiegato che lo scorso anno, su 300 iscritti alle prime, 178 erano usciti con 10 dalla terza media. Ha inoltre sottolineato che la decisione è stata presa per una necessità data dal difficile periodo che si sta vivendo e che non vuole essere un attentato nei confronti della scuola pubblica. Impossibile poi, per chi sbaglia magari indirizzo, cambiare in corsa. Togliendo magari il posto a chi veramente lo voleva. Il preside ha poi spiegato che così “pensiamo di raggiungere ragazzi che, ragionevolmente, non presenteranno problemi di bocciatura o di dover cambiare scuola. E che quindi non saranno costretti a restare intrappolati in un corso di studi che non è la strada giusta per loro. È facile fare i demagoghi, meno avere senso di responsabilità”. Dalla parte degli studenti l’onorevole Nicola Fratoianni, di Liberi e uguali, che ha affermando come la scuola pubblica non debba essere elitaria, ma gratuita, laica e aperta a tutti.

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