Le ali di Milano

Linate entra nel futuro, nuova facciata e interni moderni

Il 6 luglio partono i lavori di "redesign" che termineranno ad aprile 2018: costo 8,3 milioni di euro. Sea ha investito 60 per realizzare il nuovo city airport più moderno e funzionale che si concluderà nel 2022

Linate entra nel futuro, nuova facciata e interni moderni

Partono il 6 luglio con il “redesign” della facciata, i lavori per realizzare entro il 2022 la “nuova Linate”, l’aerostazione del city airport che sarà una porta d’accesso moderna, funzionale per funzionalità e servizi dedicati ai passeggeri. Il piano di Sea va avanti e dopo il rinnovamento del Terminal 1 di Malpensa, la realizzazione della stazione ferroviaria del Terminal 2 (terminal che sarà anch’esso rinnovato), è la volta di Linate “dove da 25 anni non venivano fatti investimenti”, ha detto il presidente di Sea Pietro Modiano.

Investimenti che, tradotti in cifre, ammontano a 60,3 milioni di euro, sono autofinanziati e fanno parte di “un piano robusto perché l’azienda crea valore, liquidità e paga i dividendi senza aumentare il debito…” ha sottolineato ancora il presidente di Sea alla presentazione alla Fondazione Feltrinelli, “luogo simbolo, con la sua architettura, della nuova Milano che cambia e progetta il suo futuro”, ha aggiunto.

Via libera dunque ai “micro cantieri” che saranno operativi di giorno e di notte in modo da non creare ripercussioni negative sull’operatività dell’aeroporto. All’esterno, ad esempio, il viadotto che porta all’area partenze sarà chiuso solamente di notte per non creare disagi ai passeggeri.

Guarda la gallery con il rendering della nuova Linate

La prima fase del restyling sarà realizzata in dieci mesi e interessa la facciata esterna, progettata dall’architetto Pierluigi Cerri, che sarà completamete bianca, con copertura delle pensiline trasparente, pronta ad aprile 2018, poi saranno completamente rinnovate la zona degli arrivi, l’area ritiro bagagli. Tutta nuova anche la Vip Longue Leonardo, collocata in una zona diversa dall’attuale, più grande e ispirata ai canoni del design e dell’accoglienza italian style. Questo primo intervento costerà 8,3 milioni così ripartiti: la facciata costerà 3,4 milioni, i nuovi interni 3,3 milioni e, infine, la vip lounge 1,6 milioni. Ma il piano richiederà altri interventi importanti da realizzare in diverse tranche, come ad esempio il rifacimento della pista che richiederà la chiusura dello scalo per tre mesi (a inizio o fine estate) nel 2019 con voli spostati a Malpensa.

“Dopo il restyling che nel 2015 ha reso Milano Malpensa Best European Airport e dopo Expo, che ha permesso a Milano di iniziare un nuovo capitolo della sua storia, era giusto dotare la città di un city airport all’altezza dei migliori in Europa, accompagnando la città con semplicità e precisione, concetti ai quali l’architetto Cerri si è ispirato nel suo progetto per il redesign della facciata che è un inizio molto importante, perché si inquadra nello scenario di rinnovamento della città e del suo skyline. Ora tocca all’aeroporto della città che era brutto, caotico, assolutamente da rifare all’insegna del buon gusto e della razionalità”, ha aggiunto Modiano.

“L’obbiettivo è quello di dare ai milanesi e ai viaggiatori un aeroporto più bello e soprattutto migliore per funzionalità e servizi ai passeggeri innalzando il livello della user experience, oggi sempre più importante - ha detto Giulio De Metrio, Chief Operating Officer di Sea -. Dalla facciata scomparirà la pubblicità e la grande insegna dello scalo sarà spostata sinistra e la nuova visione stilistica e d’immagine si ritroverà all’interno dove per la pubblicità, importante per i conti, si farà uso nuove tecnologie”.
E Pierluigi Cerri ha sottolineato infatti come ci sia “un’influenza reciproca tra qualificazione del modo di presentarsi e i servizi prestati” spiegando la scelta del bianco come “colore che ha in sé tutti i colori: da rosa all’alba al rosso al tramonto”.

Pietro Modiano ha anche spiegato che per Sea il semestre che sta per concludersi sarà "molto buono”, a giugno Malpensa crescerà del 14-15% in termini di passeggeri e il Gruppo Sea del 9-10% e anche il cargo crescerà". E a proposito della fusione tra Sea e Sacbo (aeroporto di Orio al Serio) "è talmente logica che io sono sicuro che prima o poi si farà". "Bisogna esercitare la pazienza che a noi non manca e speriamo non manchi ai nostri interlocutori. Bisogna aspettare. C’è un dato importante da tenere presente: il sistema degli aeroporti lombardi è in equilibrio, tre scali crescono in base alle proprie specificità con Malpensa, l’unico ad avere una pista per voli intercontinentale che ha forti prospettive di sviluppo”.

Infine il capitolo Alitalia, per Sea secondo cliente dal punto di vista dei passeggeri e il primo dal punto di vista del fatturato. “C’è interesse a che si trovi una svolta positiva a questa vicenda. L’impegno che mi sembra corale - ha detto Modiano - è evitare lo spezzatino. Il lavoro che tutti stanno facendo è di mettere a posto Alitalia dal punto di vista dei costi in modo che diventi attraente per un player". Per Modiano "avere un investitore non comunitario espone la futura Alitalia ai problemi che ha avuto Etihad: nel momento in cui un investitore deve mettere capitale aggiuntivo bisogna che altri soci facciano loro parte in proporzione il che rende più complicata la vita a un player non comunitario. Credo che ci sia un interesse generale su Alitalia e sul nostro Paese. Tutti si domandano perché nel paese che sta sviluppando al massimo la sua attrattività la compagnia aerea che dovrebbe beneficiarne è in difficoltà.

Ce la giochiamo nel prossimo biennio".

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