Cronaca locale

Dopo l'incendio in via Zamagni chiesta la linea dura sugli sgomberi

Mattinzoli: "Subito protocollo d'intesa e presidio dell'esercito. L'illegalità nei caseggiati popolari non è più tollerabile"

Dopo l'incendio in via Zamagni chiesta la linea dura sugli sgomberi

«Quanto accaduto in via Zamagna, in zona San Siro, non deve più succedere. Non è più tollerabile l'illegalità che conduce a eventi pericolosi per le persone che abitano lì». Così l'assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Alessandro Mattinzoli, è intervenuto ieri dopo l'incendio divampato due giorni fa nello stabile di edilizia popolare a causa di una lite fra inquilini abusivi. «Non è più procrastinabile - ha continuato Mattinzoli - il fenomeno dell'abusivismo. Pochi giorni fa sono stato di persona in via Bolla dove ci sono situazioni insostenibili per le famiglie che rispettano le regole. Sono persone che hanno lavorato una vita, che pagano regolarmente il canone e vivono in condizioni di degrado. È una questione di ordine pubblico - ha precisato l'assessore - che va affrontata in sinergia con le istituzioni».

L'assessore anticipa di aver chiesto « al Comune di Milano, alla Prefettura e alla Questura di sottoscrivere nel più breve tempo possibile un Protocollo d'Intesa, in larga parte già condiviso. Serve - ha aggiunto - mettere in campo azioni precise per il ritorno alla legalità in tutti i quartieri. Le Forze dell'ordine sono già impegnate quotidianamente in troppe altre mansioni, quindi davanti a situazioni straordinarie dobbiamo mettere in campo misure altrettanto straordinarie». Contatterà intanto il Ministero «perché sia possibile istituire un presidio dell'Esercito fino a quando sarà garantito il ritorno a una vita serena per tutti i residenti. Basta girare in quei quartieri per rendersi conto subito che bisogna intervenire. L'ordine pubblico, infatti, non è garantito. Il nostro impegno - ha concluso Mattinzoli - è tutto per il ritorno alla vita serena. I nostri concittadini onesti meritano di vivere in contesti dignitosi».

L'incendio divampato in un appartamento del palazzo Aler. Il rogo ha portato due giorni fa all'evacuazione di duecento persone. Sei residenti nel caseggiato a pochi passi da piazzale Selinunte hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari ma nessuno fortunatamente era in gravi condizioni. Per solo tre di loro è stato necessario il trasferimento in ospedale: uno in codice giallo e gli altri due in codice verde.

«Personalmente - aveva riferito la consigliera regionale Pd Carmela Rozza - ho denunciato più volte questa situazione e un anno fa ho realizzato un video in cui intervistavo una residente per farle raccontare il disagio di chi vive lì».

Commenti