La lista arancione parte a settembre E in Sel si infuriano «Delitto e suicidio»

Grande agitazione a sinistra intorno all'ipotesi di liste politiche o movimenti legati all'esperienza dei sindaci «arancioni». Ieri il «masaniello» di Napoli, Luigi De Magistris, ha annunciato la nascita, a giorni, di un «movimento politico organizzato», «qualcosa - ha detto - di distante dai partiti seppur non in conflitto con essi». Intervenendo a «La Zanzara Estate» di Radio 24, il sindaco dipietrista (o ex tale) ha annunciato che a settembre saranno pronti il nome e il manifesto. La dominante dal punto di vista politico e dell'immagine - ha confermato - sarà l'arancione che lui e Pisapia hanno utilizzato come colore simbolo nel corso della campagna elettorale del 2011.
L'annuncio ovviamente è stato collegato al lavorìo che Giuliano Pisapia ha affidato al fido Franco D'Alfonso, assessore al Commercio e soprattutto cervello elettorale della sua lista. D'Alfonso però, ha preso le distanze, precisando che l'operazione a cui sta lavorando lui non coincide con quella di De Magistris: «Non c'è un collegamento, non siamo stati contattati, la cosa non ci riguarda» ha detto al Giornale, definendo meglio il suo, di progetto: «Un percorso che riguarda solo la Lombardia, non le elezioni politiche. Un percorso che è chiaro, e che va definito dal punto di vista del profilo politico». I tempi, comunque, sono gli stessi: «Settembre».
Nei partiti, intanto, tutti questi movimenti sono visti malissimo. Ieri il consigliere comunale di Sel Luca Gibillini ha avvertito: «Il movimento arancione è patrimonio di tutte e tutti, il suo successo a Milano è stato tenere insieme soggetti della società civile, intellettuali, gruppi di interesse e partiti del centrosinistra».

«De Magistris - le sue parole scritte su Facebook - sembra volerlo fare proprio per farsi una sua lista e questo sarebbe un delitto e un suicidio per tutti. Stesso discorso per D'Alfonso sulla regione Lombardia, sia chiaro».

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