Lite Pd-Sel sull'apertura ai montiani E parte la scomunica contro la Tajani

Majorino: «Togliere subito le ambiguità sulla coalizione»

Chiara CampoIl clima natalizio non ha stemperato le polemiche. Anzi. La sera del 23 Giuseppe Sala ha lanciato la candidatura alle primarie al teatro Parenti circondato da una platea che ha scosso Sel (e non solo). In sala, il consigliere Ncd Carmine Abagnale e i deputati di Scelta civica Stefano Dambruoso e Ganfranco Librandi. Chiamata sul palco dal manager, l'assessore Sel Cristina Tajani, prima firmataria della sua corsa, anche se il partito non ha ancora sciolto il veto sulla partecipazione ai gazebo. «Pessima la prima di Sala, tra esponenti plaudenti del centrodestra e la ricomparsa in vita di acronimi dimenticati come Scelta Civica. Spiace che a questo spettacolo triste abbia contribuito anche la Tajani già nostra rappresentante. Ex sarebbe giusto dire» è stata la reazione a caldo della coordinatrice Sel Anita Pirovano. L'assessore ha replicato a tono su Facebook: «Se si accetta di stare nella competizione vuol dire che ogni interprete è legittimo. Se invece si ritiene che l'avversario da battere stia dentro le primarie, allora è meglio non partecipare. Io lo ripeto da diversi mesi, altri non sono coerenti». La difendono i renziani del Pd: «Sel ha emesso una sorta di fatwa su Cristina perché sostiene Sala. Penso sia utile ricordare che se dovesse vincere Sala poi toccherebbe anche a loro dare una mano. Milito da anni nel Pd e credetemi, non è terribile se anche in Sel ognuno può scegliere liberamente senza espulsioni» ironizza l'assessore Pierfrancesco Maran. Il capogruppo Sel Mirko Mazzali ribatte: «Un conto è cercare di sconfiggere Sala alle primarie, e poi doverlo semmai appoggiare per lealtà politica. Un altro è schierarsi per farlo vincere alle primarie. Tajani è una dirigente nazionale di Sel, e questa non è la linea del partito». Mazzali attende anche chiarimenti sulle «trattative in corso con Sala di cui hanno parlato i deputati Scelta civica». Anche Pierfrancesco Majorino, in corsa contro Sala, Francesca Balzani, Roberto Caputo e Antonio Iannetta, è tornato alla carica: «Dobbiamo togliere ogni ambiguità perchè il centrosinistra non ha bisogno di strani ogm o di prendersi amici di Formigoni».

Il segretario milanese Pd Pietro Bussolati chiarisce che un conto è Abagnale, un conto Sc, «partito non estraneo alla coalizione di centrosinistra». E difende la Tajani:«I partiti moderni non lanciano fatwe contro chi la pensa diversamente».

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