Gianni Letta contro Matteo Renzi. La sfida sotterranea, ma neanche troppo, tra i due galli del pollaio Pd diventa aperta in terreno lombardo. Perché è a Milano che il presidente del consiglio dà battaglia al sindaco di Firenze. Nasce in Lombardia il comitato a sostegno della candidatura di Gianni Cuperlo segretario del Pd. E al comitato aderiscono anche lettiani di ferro come Alessia Mosca, Guido Galperti e il sottosegretario Carlo Dell'Aringa. Al loro fianco l'establishment più classico del Pd milanese: sindaci come Roberto Scanagatti (Monza) e Monica Chittò (Sesto San Giovanni), il sottosegretario Maurizio Martina, il tesoriere del Pd Antonio Misiani, parlamentari come Matteo Mauri e Roberto Rampi, Francesco Laforgia e anche Roberto Cornelli, sindaco di Cormano.
Ma a colpire maggiormente è l'anima lettiana. «In sintesi - spiega Galperti, deputato e in passato coordinatore della Margherita - noi siamo per Cuperlo segretario e Letta premier. Siamo cattolici popolari che nel 2007, alle prime primarie hanno sostenuto Letta e poi con lui Bersani». E ancora: «Siamo per la responsabilità, il completamento e la difesa del lavoro che questo governo deve fare e che dà prospettive di riforma, mentre dall'altra parte c'è chi la fiducia al governo non l'ha neanche data e chi, in maniera un po' veltroniana, è a favore ma anche contro». Un riferimento implicito alle posizioni movimentiste di Pippo Civati e Matteo Renzi.
Nei Circoli milanesi, intanto, continua la pre-sfida tra Cuperlo al 40,47% e Matteo Renzi al 42,98%. I dati sono ancora parziali (13 circoli su 47) ma indicano un testa a testa con un vantaggio per Renzi a Milano città.
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