Antonio Rossi, campione olimpico nella canoa, capolista a Milano della lista Fontana, assessore regionale uscente allo Sport, cosa ha fatto in questi 5 anni al Pirellone?
«La legge sullo sport, che tutto l'ambiente ci chiedeva, la dote sport, che ha aiutato 30mila famiglie lombarde, i fondi di garanzia. Abbiamo investito oltre 70 milioni».
Sono aumentati gli investimenti?
«Sì, i contributi alle società sportive del 67%, le risorse per gli eventi del 34%. Per l'impiantistica abbiamo varato tre bandi. E abbiamo introdotto premialità per gli impianti di discipline meno redditizie».
Le palestre delle scuole restano aperte per fare sport?
«Non tutte le scuole possono tenere aperto ma lo abbiamo previsto. Cosa diversa è lo sport a scuola in orario scolastico, il modello francese: il mercoledì sportivo, partendo da pallavolo, basket e calcio a 5».
Vorrebbe far entrare a scuola i tecnici delle varie federazioni?
«Certo, io ho chiamato Coni Cip, Usr, Anci e Upl per parlare di questo».
I suoi impegni da candidato?
«Portare aventi la dote sport, che aiuta le famiglie con 250 euro a figlio e in forma indiretta le associazioni. Abbiamo dato una copertura di 2 milioni e vorremmo aumentarla».
Da ex atleta si è trovato bene a palazzo. Farà ancora l'assessore?
«Sono riuscito a ingranare subito anche grazie all'importanza data allo sport da tutta la giunta, dal presidente all'assessore Garavaglia. Qualche difficoltà la si trova nella burocrazia. Occorre semplificare. Il mio futuro dipenderà dal voto e da Fontana. Mi piacerebbe continuare nel lavoro fatto. Con l'incarico che vorranno».
Le atlete lombarde alle olimpiadi invernali vincono. È un segnale..
«Il merito non è certo mio. Ma posso dire che il 25% dell'attività sportiva in Italia si fa in Lombarda. Le associazioni hanno un grosso merito. Anche nel mio caso: se ho vinto è grazie alla società che ha creduto in me».
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