«Un rapinatore non abituale. Che agisce per necessità e al quale sembra sia sfuggita di mano la situazione. Basti pensare che per aggredire una donna anziana, la mattina presto, in un parco praticamente deserto, si porta dietro un'arma vera, un coltello in questo caso. E non esita a usarlo addirittura per uccidere (la lama è stata affondata di punta, non di taglio) quando potrebbe mettere ko la propria vittima semplicemente spintonandola. Il rischio più immediato e concreto che può scaturire da un simile tipo - un malvivente che non si sa muovere e magari, per una qualsiasi ragione, anche un po' bizzarro, sbandato - è che possa colpire ancora, in un momento qualsiasi. La polemica della telecamera? È sterile. L'uomo è stato ripreso. E l'immagine parziale del suo viso, su cui lavoriamo e che abbiamo ingrandito, appare molto sgranata ma c'è».
Gli investigatori della Mobile, diretti da Lorenzo Bucossi e dal pm Donata Costa, hanno un'idea concreta dell'«identikit», soprattutto psicologico, dell'uomo quasi certamente di etnia europea (slavo?), con ogni probabilità malvivente seriale, ricercato per l'omicidio di giovedì mattina al Parco Litta di Affori. Dove una vedova 67enne a passeggio con il proprio cane, Marilena «Milena» Negri, è stata aggredita e ferita a morte durante una rapina. I suoi funerali si celebreranno oggi alle 14.45 nella parrocchia di Santa Giustina, nell'omonima piazza. Si tratta della chiesa dove la donna ogni mattina, proprio dopo aver portato il cane a spasso al Parco Litta, assisteva alla Santa Messa delle 8.
Visto che il suo omicidio dovrebbe essere legato al furto di una catenina che, stando a quanto riferito dai familiari, la 67enne portava sempre al collo e che non è stata per ora trovata nella sua abitazione, gli inquirenti non hanno potuto evitare il consueto «setaccio» di tutti i «Compro Oro» della zona, prima meta di un disperato che ha la necessità di «realizzare» denaro contante nell'immediato.
Pochi, maledetti e subito, quindi? Potrebbe essere andata così. Tuttavia, come fanno notare gli investigatori, se i titolari di un «Compro Oro» - negozi con licenza rilasciata dalla questura che commerciano in oro usato e lo acquistano da tutti coloro che lo posseggono, con l'obbligo di destinare l'oro acquistato alla rivendita in qualità di oggetti usati - decidono di ritirare un prezioso che sanno o immaginano essere di provenienza illecita, possono evitare di andare nei guai solo non registrandolo. E naturalmente «dimenticandosi» di parlarne durante un eventuale controllo delle forze dell'ordine (se scoperti incorrerebbero nel reato di ricettazione).
Intanto polizia e carabinieri continuano a scandagliare gli stabili e le aree dismesse tra la Comasina, Cormano e
Bruzzano al confine con il Parco Nord: l'assassino di Milena Negri - a piede libero ormai da cinque giorni in barba a tutti gli uomini e le forze messe a disposizione per rintracciarlo - deve pur nascondersi da qualche parte.
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