Cronaca locale

L'operatore 118: "Emergenza alcol Chiamano solamente i minorenni"

La responsabile Areu metropolitana: "Cento interventi in più E nel fine settimana di notte rafforzati centralino e personale"

L'operatore 118: "Emergenza alcol Chiamano solamente i minorenni"

Sono due i dati allarmanti che emergono dalla centrale operativa del 118 della provincia di Milano e Monza: l'abbassamento dell'età media in cui i ragazzi cominciano a bere e, soprattutto, a ubriacarsi, e il numero delle chiamate che arrivano alla centrale operativa ogni week end, a partire dal venerdì sera.

«Dal 2015, ovvero da dopo Expo sono cambiate alcune abitudini della città, a partire appunto dal fenomeno della movida - spiega Alessandra Sforza, responsabile operativo Areu metropolitana - il venerdì sera abbiamo visto che la situazione è diventata addirittura peggiore del sabato e della domenica sera, tanto che abbiamo potenziato il personale: ormai nel turno notturno, che va dalle 21 alle 7 in centrale ci sono 9 operatori, invece di 8 e 4 infermieri invece di 3. Non solo, è stato aggiunto anche un turno serale fino alle 24 proprio per l'emergenza week end». Quando il numero delle chiamate complessive di notte, si impennano, passando dalle 200 per notte della settimana su tutto il territorio metropolitano alle 300 il venerdì e il sabato sera.

La maggior parte degli interventi effettuati da oltre un centinaio di ambulanze in servizio, con a bordo 3 operatori per mezzo, per la città di Milano parte dall'asse che va dalle Colonne di San Lorenzo a corso di porta Ticinese, per arrivare alla Darsena, mentre dall'altra parte si estende fino a piazza Vetra. Così altra zona calda ruota intorno a viale Alemagna, indirizzo di una nota discoteca molto frequentata dai ragazzi. Centralino bollente per le chiamate da corso Como e via di Tocqueville, piazza XXV aprile, Garibaldi e Moscova, dove si concentrano un alto numero di locali. Diversa la situazione di via Valtellina, via Mecenate e viale Forlanini dove le richieste di aiuto, da parte degli stessi ragazzini, arrivano solo in occasione di concerti e grandi eventi.

«Quello che ho notato in venticinque anni di servizio - racconta un operatore - è il tragico abbassarsi dell'età media dei ragazzi che soccorriamo: si ubriacano anche i minorenni, dai 16 anni in su. Non solo alcol però: se i ragazzi che escono dai concerti e si sentono male magari hanno bevuto una birra di troppo, chi esce dalle discoteche si sente male anche perché, molto spesso, ha mescolato alcol e droga anche se a noi non dicono cosa hanno preso».

Diverso il tipo di serata dei ragazzini che vanno per locali e che passano la serata a bere, in particolare cocktail o superalcolici, sfidandosi molto spesso in gare all'ultimo bicchiere. La metà di questi ragazzi che spesso vengono trovati per strada, assistiti dagli amici, di solito hanno la pressione bassa, vomitano e in alcun i casi perdono i sensi. Nel 50 per cento dei casi vengono portati al pronto soccorso dove vengono idratati, magari dormono e quando si sono ripresi tornano a casa. Rarissimi i casi di coma etilico, anche se se ne contano uno o due per week end.

MBr

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