Luca Del Gobbo, 49 anni, sposato con Sara, due figlie. Sindaco di Magenta per due mandati, dal 2002 al 2012, vicecoordinatore provinciale del Pdl, è stato appena eletto consigliere regionale. Secondo a Milano subito dopo Mario Mantovani. A Milano città però è arrivato primo.
Come mai l'ex sindaco di Magenta è più forte a Milano che in provincia?
«In queste quattro settimane di campagna ho fatto più di duecentocinquanta incontri, la maggior parte su Milano città, con universitari, imprenditori, tantissime persone. Proprio perché sono partito con la consapevolezza di essere meno conosciuto...».
Vuol dire che ha un po' strafatto?
«Sono stato aiutato da consiglieri di zona e consiglieri come il capogruppo a Palazzo Marino, Carlo Masseroli. Alla fine ho preso cinquemila voti in provincia e quattromila a Milano... Un risultato di grande soddisfazione di questi tempi, perché sono stato inserito nella lista all'ultimo momento. È stata una sorpresa».
I suoi sono voti di Comunione e liberazione?
«C'è un elettorato che tradizionalmente ha votato Mario Sala, che ha fatto un ottimo lavoro. Io penso di aver anche intercettato un voto più eterogeneo, del mondo della scuola e degli imprenditori».
Il Pirellone è stato nell'occhio del ciclone per gli scandali giudiziari. Quanto le è pesato?
«È stata una campagna elettorale anomala, anche come periodo dell'anno. Credo che la gente abbia scelto sia la proposta che la persona. Ma la cosa che mi ha più stupito è che in un momento definito di antipolitica, le persone desiderano trovare un luogo in cui confrontarsi».
Qual è il luogo giusto per questo confronto?
«I partiti, sia pure in una versione più moderna e agile».
Gli errori da non ripetere?
«Bisogna tornare ad avere un rapporto diretto con gli elettori. Altrimenti il politico si stacca dalla realtà e il cittadino dalla politica».
Le piacerebbe fare l'assessore?
«È una bella domanda ma non me la sono mai posta».
Qual è la sua proposta forte?
«Adotta un nonno: bonus di 400 euro per chi tiene un anziano a casa. Si combatte anche lasolitudine degli anziani, che è una forma di povertà».
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