La lunga notte di sangue: 2 omicidi e quattro feriti

Presi i due nordafricani autori delle rapine ed è caccia all' uomo che ha ucciso in via Padova

La lunga notte di sangue: 2 omicidi e quattro feriti

Quattro rapine - di cui una degenerata nell'omicidio di un bengalese di 23 anni, in via Settembrini - messe a segno da una coppia di nordafricani tra Cinisello Balsamo e la città, nella zona della stazione Centrale; l'assassinio di un romeno di 43 anni in via Padova e un uomo ferito in una rissa in via dei Transiti, in zona viale Monza, reati che restano per il momento senza un colpevole. Vittime (tra loro due studentesse della «Cattolica», una inglese e una statunitense, assalite in via Gaffurio) e autori (quelli conosciuti) sono tutti stranieri. Milano e l'hinterland si colorano così di rosso sangue nel giro di appena cinque ore, tra le 21.30 e le 2.30, nella notte tra giovedì e venerdì.

Da una parte, ragionando sugli eventi ravvicinati, non può non venire alla mente un ormai lontano 1999, con la serie infernale dei nove omicidi nei primi nove giorni di gennaio; dall'altra, per la violenza, i tre passanti uccisi a colpi di piccone in una sola notte dal ghanese Adam «Mada» Kabobo, nel maggio del 2013.

La zona della stazione Centrale, dopo decenni di riqualificazioni strutturali, controlli serrati e continui blitz delle forze dell'ordine, resta una palude di criminalità. Ieri mattina un comitato straordinario per l'ordine e la sicurezza è stato convocato in prefettura e proprio in quelle ore i carabinieri del nucleo investigativo catturavano i due responsabili delle tre rapine e dell'omicidio di via Settembrini, una coppia di marocchini clandestini di 28 e 30 anni che dormivano nei giardinetti della stazione Centrale, davanti alla «Mela» di piazza Duca d'Aosta. Violentissimi pur di strappare cellulari e portafogli alle persone che scendevano con loro dall'autobus, i connazionali è stata fermata dai militari intorno alle 10 proprio mentre, tranquilli, facevano colazione su un tavolino all'esterno del Mc Donald's all'angolo con via Vitruvio. Bloccato in zona anche un altro marocchino: il ragazzo, che pure dorme nei giardinetti di piazza Duca d'Aosta, era stato ripreso nitidamente da una telecamera, ma più tardi è risultato estraneo alla brutta vicenda.

Accusati di omicidio e di rapina aggravata in concorso i marocchini sono entrati in Italia nel 2017. Il 30enne, che risulta essere incensurato, era arrivato nel dicembre dell'anno scorso passando dal centro per migranti di Augusta, in Germania. Il 28enne invece è giunto a Milano da un'altra frontiera, quella di Reggio Calabria ed era stato già arrestato, sempre sotto la Madonnina, appena 8 giorni fa, dalla polizia per tentato furto aggravato. I militari sono arrivati a loro soprattutto grazie a due elementi «tecnici»: il cellulare del povero bengalese e le tracce di sangue sugli abiti della studentessa inglese 21enne assalita insieme alla coetanea statunitense. Insieme le ragazze avevano preso l'autobus in via della Moscova, poco dopo le 2; sul mezzo pubblico, insieme a loro, c'erano anche i loro aggressori. Che appena scesi non hanno esitato ad accoltellare al torace la giovane inglese (per fortuna sta bene) pur di rubarle l'Iphone. Quindi sono «passati» al povero bengalese, morto per un portafoglio semivuoto e un cellulare.

In questa brutale notte restano un omicidio e un aggressione senza colpevoli. Un romeno di 43 anni, con precedenti, è stato infatti ferito al volto da un altro straniero, fuggito subito dopo, intorno alle 21.

30 in via Padova 179, ed è morto all'una e mezzo al San Raffaele per una emorragia cerebrale. Proprio a quell'ora, in via dei Transiti (zona Pasteur), durante una lite tra ubriachi, un nordafricano è stato ferito con una bottiglia. Suturato e medicato alla testa al Fatebenefratelli, non è in pericolo di vita.

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