Ha avuto «sfortuna» perché ha tentato una rapina sotto il naso di un gruppo di agenti in appostamento per sorprendere uno spacciatore. Ma anche tanta fortuna, perché per aprirsi la strada ha brandito una pistola, poi rivelatasi un replica. I poliziotti hanno sparato 5 colpi, andati a vuoto, fino a quando il malvivente ha buttato la finta arma e si è lasciato catturare.
Non è certo uno stinco di santo Giuliano Berini, fantino di 44 anni nato a Corsico, ma di anni residente all'interno dell'ippodromo dove si adopera come stalliere. Nella sua vita ne ha fatte un po' di tutti i colori, il fatto più grave il 22 aprile 1996 quando uccise a coltellate un marocchino di 28 anni, «colpevole» di avere una relazione con la sua fidanzata. Condannato a 13 anni, è stato poi scarcerato nel 2006.
Uscito, ha ripreso a vivere nelle stalle di San Siro e l'altro pomeriggio ha deciso di «arrotondare» con un colpo al furgone che trasporta le sigarette al bar Derby di via Capecelatro 81. In mattinata ha rapinato il furgoncino di una ditta specializzata nel recapito dei pasti a scuola, quindi si è appostata nelle vicinanze. E alle 14.30, quando è arrivato il corriere, gli ha puntato una pistola al fianco.
Berini ignorava però che gli uomini di Francesco Anelli, dirigente di Quarto Oggiaro, erano appostati in zona in attesa di un pusher da catturare. E la sua presenza non era certo sfuggita, avendola anzi scambiato per un contatto dello spacciatore. Così appena ha estratto l'arma, s'è ritrovato addosso un agente con giubbetto antiproiettile e pistola in pugno: «Polizia, fermo o sparo». E qui l'incomprensibile reazione. Anziché arrendersi ha puntato contro il poliziotto la replica della sua Berretta 92, impossibile da distinguere da una vera perché priva del tappo rosso e per di più con la canna trafilata.
Il poliziotto non ha avuto molta scelta quindi, mentre si buttava a terra, ha sparato un paio di colpi, andati a vuoto. Berini allora ha tentato di sganciarsi indietreggiando, venendo raggiunto da Anelli contro il quale ha nuovamente puntato l'arma. Il dirigente, approfittando della strada deserta in quel momento, ha esploso altri due colpi contro il bandito, senza colpire il bersaglio.
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