Lutto cittadino e sciopero per gli operai morti sul lavoro

I sindacati hanno indetto per domani stop e corteo E lunedì in prefettura un tavolo sulla prevenzione

(...) lo stop di due ore a fine turno e, dalle 15.30, un corteo da San Babila alla prefettura per chiedere un tavolo di confronto che - come minimo - garantisca una task force tra carabinieri, Asl e Inail per i sopralluoghi nelle aziende con attività più a rischio. «Vogliamo che Milano diventi un modello rispetto alla tutela dei diritti dei lavoratori» è la sfida dei sindacati che rilanciano «il protocollo Expo, un grande cantiere dove ci sono stati pochissimi infortuni. Chiederemo al sindaco e al prefetto di firmare un protocollo di intesa sugli enti di certificazione della sicurezza». In Lombardia, da gennaio a novembre 2017, sono stati 127 i morti sul lavoro, e sono saliti rispetto all'anno prima. «Quanto ai rischi - denunciano - sul nostro territorio è presente circa la metà delle aziende considerate pericolose in base ai criteri dettati dalla Direttiva Seveso».

Hanno perso la vita per intossicazione da azoto Marco Santamaria, 43 anni, Giuseppe Setzu, di 59, e Arrigo Barbieri, di 58 anni. Il sindaco Beppe Sala ieri ha portato il conforto della città alle famiglie, ha fatto visita ad Alfonso Giocondo, 48 anni, e a Giampiero Costantino di 45 che sono ricoverati fino ieri al Santa Rita ed è andato al San Raffaele a dare supporto alla moglie e al figlio di Giancarlo Barbieri, fratello maggiore di Arrigo, le sue condizioni sono disperate. Proclamerà lutto cittadino e già ieri mattina ha cercato il prefetto Luciana Lamorgese «perché credo che sia utile convocare un tavolo, molto operativo e non retorico, con tutti gli enti che possono dare il loro contributo, come ad esempio i sindacati e l'Inail, per rafforzare i controlli preventivi. Me lo hanno chiesto anche le sigle». Una richiesta avanzata pubblicamente più tardi insieme alla convocazione dello sciopero e del corteo. Aderiscono al lutto cittadino l'Unione Artigiani e Confcommercio, che ha esposto le bandiere a mezz'asta nelle sedi. «Il mondo delle imprese aderisce al lutto cittadino proclamato dal sindaco - conferma il presidente Carlo Sangalli - Sala ed è vicino alle famiglie delle vittime. É importante che si vada anche oltre la solidarietà. Bene, dunque, il tavolo operativo convocato dal Comune». Tavolo che il prefetto Luciana Lamorgese ha prontamente convocato per lunedì, parteciperanno Comune, Regione, Assolombarda e le associazioni di Categoria, Camera di Commercio, sindacati, Vigili del Fuoco, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Ats e Inail.

Alcuni dipendenti hanno lasciato fiori davanti ai cancelli della Lamina spa, posta subito sotto sequestro, pm e vigili del fuoco ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo. La Procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, si sta concentrando sul perchè i sensori che dovevano segnalare fuoriuscite di monossido e azoto Perché i dispositivi di allarme, che hanno dei sensori per segnalare le fuoriuscita di monossido di carbonio e azoto non hanno dato l'allarme. L'Areu ha garantito invece che non ci sono stati ritardi nei soccorsi, «l'ambulanza è arrivata sul luogo 8 minuti dopo l'allarme alla Sala operativa. Chiamata al Numero Unico 112 ore 16.49, passaggio della chiamata alla Sala operativa metropolitana di Milano ore 16.50, arrivo sul posto della prima ambulanza (Croce Verde Pioltello) ore 16.58, esattamente 8 minuti dopo».

L'ultima seduta della legislatura ieri in consiglio regionale si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare i tre operai morti in fabbrica, lo stesso farà oggi il consiglio comunale. L'aula, anticipa il presidente Lamberto Bertolè, «si unirà all'appello di Sala a riunire presto un Tavolo per la sicurezza sul lavoro che concretamente consenta di prevenire altre tragedie».

La tragedia di Milano «è solo l'ultima di una lunga lista di morti e infortuni sul lavoro - sottolinea la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini -. É necessario mettere mano, fin da subito, a una formazione preventiva per la diffusione della cultura della sicurezza a partire dalla scuola».

Chiara Campo

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