«Novanta euro per un mese, onestamente, mi sembrano un po' troppi. In ogni caso, visto che il costo è 30 euro e io ne ho pagati tre volte tanto, il risultato è che - spero per ora - Atm si è presa 60 euro che non le spettavano». È successo con le «macchinette» Atm della stazione Centrale, pochi giorni fa. Parliamo dei distributori automatici. Macchine fallibili, dunque. Ma finché si tratta dei 50 centesimi del caffè ci si può stare. Quando la «fregatura» ammonta a oltre cento volte tanto, può diventare un problema. Certo, il rischio è che appaia comunque un fatto di una persona che ce racconta, e come tale di scarso rilievo pubblico. Ma il sospetto è che, se è successo a una persona - che si definisce «mediamente imbranato» - può succedere anche ad altri, e dunque forse è utile parlarne.
Ecco i fatti: fermata della Stazione centrale, davanti ai distributori la solita c'è la solita ressa di passeggeri in arrivo, in partenza, in transito verso la stazione ferroviaria. A complicare le cose, la presenza di personaggi - nomadi ma non solo - che stazionano davanti alle macchinette, offrendo aiuto in cambio della speranza di qualche spicciolo. L'operazione, si sa, è piuttosto semplice: inserire la tessera, selezionare il mese, introdurre il denaro o la tessera bancomat, digitare i vari codici, aspettare la ricarica e andare via. Ma in questi passaggi qualcosa non va per il verso giusto: l'operazione non va a buon fine. È evidente che qualcosa è andato storto. Niente ricarica, niente ricevuta. L'utente cosa fa? Ci riprova. Niente da fare. Il «contratto» con Atm non si perfeziona.
Solo all'ennesimo tentativo, dopo aver cambiato almeno un paio di «macchinette» il tutto finalmente si risolve. «Prendo la mia tesserina e mi imbarco sul metrò, come sempre, felice e contento (e trafelato). La sorpresa arriva il giorno dopo, con l'estratto conto del bamcomat, che indica inequivocabilmente tre addebiti da 30 euro, per un totale di novanta. Pochi dubbi, ma aspetto la conferma con un estratto conto dettagliato. Atm Centrale, questo il nome del destinatario delle tre operazioni, compiute nell'arco di tre minuti». Il personale Atm è molto cortese. Gli addetti, nei vari gabbiotti di tre fermate, cercano di dar(si) spiegazioni e consigli. Molto utile (e semplice) la verifica eseguita con un addetto alla fermata: se la tessera è ricaricata e si prova a caricare nuovamente, questa passa in automatico al mese successivo. Insomma, non si può caricare due (o tre) volte lo stesso mese. Questo è importante: conferma che i primi tentativi fatti alla Centrale non sono riusciti, non sono andati a buon fine. Di chi è stata la «colpa» - se dell'uomo o della macchina - pare secondario. Ora, una precisazione è doverosa: «È impossibile escludere un errore del sottoscritto nell'operazione. Certo, trattandosi di un errore, per definizione non è volontario, doloso, ma è tutt'altro che improbabile. Lo ammetto: non sono un fenomeno con i dispositivi meccanici o tecnologici, tutt'altro. Il fatto di aver compiuto la stessa operazione ormai decine o centinaia di volte, senza alcun problema, non garantisce affatto. Inoltre la fretta, si sa, è cattiva consigliera. E certe presenze fastidiose intorno a volte non aiutano».
Il malcapitato passeggero si autodescrive, o «autodenuncia», come un passeggero medio, o sotto la media: «Distratto, frettoloso e tutto quello che si vuole». C'è da precisare inoltre che il numero verde di Atm, con pari gentilezza degli addetti, ha spiegato chiaramente che ci sarà uno «storno» del denaro automatico a fine mese (anche se l'Atm point al contrario ha chiesto la presentazione di un reclamo).
È probabile dunque che tutto si risolverà senza troppo danni ma il punto è: visto che quando si acquista un biglietto o un abbonamento si conclude una sorta di «contratto», se l'utente non riesce (o non è capace di) acquisire il diritto di viaggiare, la controparte si prende il denaro? In altri termini: se l'operazione di ricarica non va a buon fine - fosse pure per colpa del passeggero - non dovrebbe esistere un meccanismo che blocca l'addebito della somma?
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