Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto la mozione di censura presentata dalle opposizioni (Pd, M5S, Patto Ambrosoli) nei confronti del vicepresidente della Giunta, Mario Mantovani per le sue frasi su Berlusconi e la persecuzione degli ebrei diffuse durante una missione in Israele. La mozione è stata bocciata dal centrodestra con 46 voti e ha raccolto i 29 voti delle opposizioni.
«Non ho mai fatto alcun paragone con la tragedia della Shoah e mai ho espresso offese nei confronti del popolo ebraico» ha precisato Mantovani durante la replica. «Mai avrei potuto ardire tale paragone storico», ha detto parlando di equivoco nato da una «sintesi di agenzia di stampa che ha dato adito a ricostruzioni strumentali. Mi scuso se questa ricostruzione ha urtato qualcuno, ma non posso scusarmi per una frase che non ho mai pronunciato e che non è mio pensiero». Mantovani ha poi ricordato le diverse iniziative promosse «per alimentare la memoria» della Shoah e ha ribadito la propria opinione, secondo cui «la persecuzione ha mille volti» come quello dell'ex manager Fastweb Silvio Scaglia o dell'ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici.
«Mantovani era consapevole della forzatura del suo messaggio», l'attacco del coordinatore dell'opposizione Umberto Ambrosoli «perchè voleva mandare un messaggio di fedeltà al suo capo nel momento in cui il partito si stava dividendo».
Ieri è stata anche la giornata delle polemiche sulle adesioni al nuovo gruppo di Forza Italia al Pirellone. Secondo i numeri diffusi lunedì dall'ex coordinatore regionale del partito del Cavaliere i consiglieri passati a Forza Italia sarebbero 10 contro i 9 del Nuovo centrodestra.
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