La magistratura già al lavoro per trovare le cause del rogo

Fiamme al quindicesimo piano, evacuate 30 persone. Già transennata la zona, il palazzo è a rischio crollo

La magistratura già al lavoro per trovare le cause del rogo

Un inferno, la facciata di un grattacielo che cola come fosse burro. Un incubo quello vissuto da sessanta famiglie della «Torre dei Moro», trasformatosi in torcia alle 17,26 di ieri e che ricorda quello della Grenfell Tower, il grattacielo di 24 piani che prese fuoco a Londra nel giugno del 2017. L'odore di bruciato si è diffuso a chilometri di distanza, così la colonna di fumo nero era visibile dai confini al centro di Milano.

Il maxi incendio è divampato dal 15esimo piano di un grattacielo in via Antonini 32, in zona Famagosta, nella periferia sud. Il fuoco si sarebbe poi espanso lungo la facciata bruciando tutto, fino ad arrivare ai piani sotterranei, dove si trovavano delle auto parcheggiate. A innescare l'incendio, da quanto emerge dalle prime ricostruzioni, sarebbe stato un appartamento al penultimo piano del palazzo, rottami e pezzi di materiale costruttivo sono precipitati nel parcheggio sottostante, mentre la facciata si è liquefatta. Cittadini presenti sul posto raccontano di esplosioni in diversi appartamenti.

Nell'edificio residenziale di 16 piani per 60 metri di altezza, abitano circa 150 persone, anche se sembra che non fossero tutte in casa al momento dell'incendio. In serata risultavano 30 persone allontanate, 20 intossicati, nessun ferito e nessun ospedalizzato. I vigili del fuoco, infatti, sono riusciti a sgomberare lo stabile prima che il fuoco si espandesse, salendo fino all'ultimo piano, e ad evacuare tutti gli inquilini presenti. «Abbiamo sentito odore di fumo e siamo subito scappati via. Non pensavo fosse così grave»: è quanto ha raccontato un'inquilina. La donna è scappata dal quindicesimo piano da dove sarebbe partito il rogo. A loro volta gli abitanti del palazzo, scendendo, avrebbero bussato a tutti gli appartamenti per controllare che non ci fosse nessuno.

L'incendio è stato domato verso le 20, a quel punto i vigili del fuoco hanno iniziato a sfondare le porte degli appartamenti, salendo un piano dopo l'altro verso l'alto, sfidando le altissime temperature e i fumi densi per verificare che non ci fossero persone rimasti intrappolati dalle fiamme.

Alle famiglie evacuate sono state offerte delle camere d'albergo, messe a disposizione dal Comune. «Queste persone hanno perso tutto, per cui è importante accertare le responsabilità dell'accaduto quanto prima» ha sottolineato il sindaco Beppe Sala. In via Antonini sono arrivati verso le 21 il pm Pasquale Addesso e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano per ricostruire insieme ai vigili del fuoco, le dinamiche dell'incidente.

Sul posto sono intervenute dieci squadre dei vigili del fuoco e 17 ambulanze.

L'area intorno al palazzo, che interessa due civici, il negozio di giocattoli Toys, un fast food, è stata isolata. In tarda serata erano ancora un centinaio le persone presenti, tra evacuati e curiosi, all'altezza di via Ada Negri, fatte allontanare di una sessantina di metri dall'edificio ritenuto a rischio crollo.

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