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Majorino vuol spedire Pisapia a Roma

L'assessore-candidato chiede a Renzi di trovare al sindaco un ruolo nazionale. E Sel si mobilita con gli arancioni

Prima del quando, bisognerebbe capire se. Il premier Matteo Renzi in 45 minuti di comizio a Milano domenica scorsa non ha pronunciato neanche per sbaglio la parola primarie. Il Pd dovrebbe convocare gli altri segretari della coalizione per gettare le basi ma sta prendendo tempo per capire che piega prenderà la situazione nazionale e, a cascata, la corsa per le Comunali 2016. In questo orizzonte confuso l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, già sceso in campo con ampio anticipo, anche ieri dai microfoni di Radio Popolare tornava ad incalzare il suo partito: «Va decisa la data, altrimenti qualcuno le primarie se le fa da solo. Dico al segretario metropolitano Pietro Bussolati: “Mettiamo una data e vinciamo insieme la sfida delle elezioni perchè questo dibattito sulla scadenza annoia tutti“. Sembra quasi che si debba decidere chi buttare dalla torre. Vediamole invece in modo positivo. Io farà di tutto per vincere e rispetterò l'esito». Ma ad annoiare, o preoccupare Majorino è anche il continuo tirar per la gicchetta il sindaco Pisapia. Ha già ribadito un numero sufficiente di volte che non intende ricandidarsi e lo ha ripetuto il giorno dopo l'ultima chiamata di Renzi dalla festa dell'Unità. Ma sai mai. Majorino per escludere ogni rischio vorrebbe che fosse valorizzato con ruolo nazionale. Dice di aver «trovato giusto» che il segretario nazionale abbia insistito, anzi, «mi auguro che venga ancora più corteggiato per un ruolo nazionale nel centrosinistra. Renzi dovrebbe cercare di ricostruire il dialogo con ciò che sta alla sua sinistra, una figura come Pisapia sarebbe molto utile sul piano nazionale».

Ciò che sta sinistra del Pd - leggi Sel e Rifondazione -, e quel che resta dell'esperienza arancione, in realtà, sta tentando di unire le forze per contare di più al prossimo giro elettorale. Allo Spazio ex Ansaldo, lo stesso scelto a dicembre dal Pd per la «leopoldina» milanese, il prossimo 3 e 4 ottobre si terrà l'iniziativa «Peer Milano». Nel simbolo viene richiamata quella «X» della lista civica del 2011 «Milano x Pisapia», ma dall'arancione si passa al rosso. Mentre da Roma pezzi di Sel e della sinistra radicale, insieme ai civatiani, soffiano venti di scissione con il partito Democratico anche a Milano, nell'appello a partecipare numerosi all'incontro si parla invece chiaramente di «continuità con il percorso iniziato nel 2010», di «rinnovare una sinistra che sia fatta di persone, cultura territoriale e di governo» e riconfermare «l'esperienza politica di una sinistra di governo iniziata con Pisapia, per rafforzarla e ampliarla con la partecipazione della cittadinanza attiva». Lo definiscono un «work in progress», che sperimenteranno insieme all'ex Ansaldo.

Tra i partecipanti: il coordinatore dei comitati arancioni Paolo Limonta, gli esponenti di Sel Daniele Farina, Chiara Cremonesi, Anita Pirovano, Mirko Mazzali, Luca Gibillini, gli assessori Cristina Tajani e Daniela Benelli, ma anche il Pd Carlo Monguzz i, non proprio un renziano. E potrebbe essere in buona compagnia.

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