Cronaca locale

Maltempo, la sinistra attacca ma il Pirellone si è già mosso

Una perdita di produttività agricola che va dal 30 al 50 per cento: anche nel settore dell'agricoltura piove sul bagnato

Maltempo, la sinistra attacca ma il Pirellone si è già mosso

Una perdita di produttività agricola che va dal 30 al 50 per cento. Anche nel settore dell'agricoltura piove sul bagnato. E il maltempo che da settimane tiene il Paese inchiodato su temperature invernali si aggiunge alla crisi economica che deprime i consumi, anche alimentari. La Regione ha chiesto al governo un intervento. Ma sull'emergenza ieri è scoppiata una polemica fra il Pirellone e l'opposizione.

Paolo Micheli, consigliere del Gruppo Ambrosoli e membro della commissione Agricoltura, ha attaccato: «L'agricoltura è allo stremo non aspetta tempo e ogni dilazione in questo momento è dannosa». Secondo Micheli, l'assessore all'agricoltura «non ha ravvisato l'urgenza di richiedere lo stato di calamità» e - sempre per l'opposizione - «ancora più perplessi lascia l'atteggiamento del presidente della commissione, Alessandro Fermi, che di fronte alla richiesta di una convocazione l'ha programmata addirittura per il 5 giugno».

Ma la minoranza su questo sembra essere incappata in un equivoco. «Micheli, forse perché di fresca nomina nella commissione, sembra ignorare le regole più elementari per la dichiarazione dello stato di calamità, ovvero di quanto ho chiesto al ministro Nunzia De Girolamo già alcuni giorni fa». Risponde così l'assessore Fava, precisando che la Regione ha inoltrato la richiesta al ministero venerdì scorso. «Una Regione - così Fava spiega l'iter - prende prima contatto con le Province, che segnalano e descrivono la situazione dei loro campi e delle loro colture, dando luogo a una prima ricognizione dei danni in essere e di quelli attesi.

Sulla base di ciò, procede a effettuare i suoi passi: dopo avere dato luogo auna segnalazione preventiva e previsionale al ministero (quanto già fatto) procede a una sua deliberazione sulla pre-valutazione dei danni e sulla richiesta dello stato di crisi o calamità che dovrà venire accolta e ufficializzata a livello statale (e cioè precisamente quello che sta avvenendo)».

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