L'idea del manager piace. Potrebbe essere davvero un non politico il prossimo candidato sindaco del centrodestra. La figura dell'indipendente comincia a farsi largo fra i moderati. Sabato l'ha lanciata il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, partecipando alla manifestazione «Rialzati Milano», di fatto il prologo della campagna elettorale azzurra. Ieri l'ipotesi è stata rilanciata dalla Lega, riunita nel congresso provinciale col segretario federale, Matteo Salvini, che ha parlato a lungo di Milano. «Chi voterà nella prossima primavera potrà finalmente dare una spallata al governo» ha avvertito. E d'altra parte anche Massimo Cacciari, ex sindaco, filosofo e temutissima voce critica del centrosinistra, ha ammesso che Matteo Renzi rischia di «saltare» se perde alle Comunali.
Il centrodestra sente che il vento è girato e gli gonfia le vele. Il programma condiviso non è un problema. Serve una squadra per interpretarlo e un nome in grado di guidarla. Sulla formazione oggi dovrebbero arrivare novità consistenti da via Bellerio, dove si riunisce un consiglio federale che discuterà della linea da adottare con i (poco) possibili alleati centristi. Salvini è categorico e anche ieri ha avvertito che servono coalizioni «coerenti, che non cambino idea ogni quarto d'ora e che non abbiano un piede con Renzi a Roma e un piede a Milano o a Roma con qualcun altro». Ogni riferimento a Ncd è puramente voluto. Il governatore, Roberto Maroni, al contrario ha sempre dichiarato di preferire un assetto modello-Lombardia (o anche Liguria), dove Lega ed Ncd convivono nella stessa maggioranza. E lo preferisce, Maroni, anche perché un'esclusione di Ncd dalla coalizione significherebbe una probabile crisi della sua giunta al Pirellone. Salvini ha garantito che con Maroni non c'è mai stato un litigio, e un chiarimento è avvenuto «una volta per tutte».
I centristi - che oggi riuniscono il loro folto gruppo regionale agli ordini del coordinatore milanese, l'ex sindaco di Magenta Luca Del Gobbo - sono orientati alla costruzione di un cartello civico-popolare che (senza nome e simbolo Ncd) metta insieme un po' di pezzi della diaspora centrista. Difficile tuttavia che questa mossa possa far colpo sui salviniani «duri e puri» fino a indurli a sostenere come candidato sindaco Maurizio Lupi, l'ex ministro che gli Ncd milanesi sognano a Palazzo Marino. Lo stesso Salvini, però, anche ieri ha ribadito che non ci sono veti. Anzi, ce n'è uno solo: «Dico no ad Alfano. Se qualcuno si rende conto che Alfano è inadeguato e vuole dialogare bene». Messaggio apertamente rivolto a Lupi e ai suoi, con la condizione di sempre: «Basta che chiariscano che da una parte c'è Renzi-Alfano e dall'altra ci sono loro».
Lupi o altri, il Carroccio ha fatto sapere che un politico candidato lo accetterebbe solo previe primarie (cui parteciperebbe schierando il capogruppo Alessandro Morelli). Le stesse primarie che anche Fratelli d'Italia chiede (ieri con l'ex ministro Ignazio La Russa e il capogruppo regionale Riccardo De Corato). Il fantomatico indipendente, oggi, è una carta da giocare per eludere questi giochi di veti e tatticismi. Ma deve essere trovato. E lo stesso Salvini si rende conto che non è facile.
Serve - sostiene - «un milanese normale, non conosciuto da giornali e tv, ma che vive, lavora e ama questa città, senza essere un supereroe». E per qualcuno, se la ricerca del candidato normale dovesse complicarsi, potrebbe toccare proprio a lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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