Hanno analizzato orari e zone in cui il rapinatore colpiva con cadenza quotidiana e alla fine l'hanno intercettato in piazzale Lotto mentre saliva sull'ultimo, e per lui fatale, taxi. È così finito in manette un albanese di 41 anni, bloccato dai carabinieri della compagnia Monforte che gli hanno contestato sei assalti, ma lo sospettano di un'altra decina. Tutte compiute con la stessa tecnica: prima mostrava un foglietto con indicata la destinazione, poi al momento di fermarsi estranea il coltello. E in due occasioni aveva ferito i tassisti che avevano reagito.
L'uomo è stato preso grazie alla pazienza del maresciallo della stazione Gorla Precotto a cui a metà ottobre si è presentata una delle prime vittime. Ha descritto l'aggressore come un uomo dell'Est, sui 40 anni, alto 1.80, corporatura normale. Non granché, così il sottufficiale ha squadernato tutte le foto segnaletiche, circa 700, fino a quando il tassista ne ha riconosciuto uno. Nel frattempo le denunce si accumulavano, almeno una al giorno, e altri tassisti riconoscevano la foto del bandito. Un paio raccontavano di essere stati accoltellati: uno se la caverà con sei giorni di prognosi, uno in venti.
Dai vari racconti emergeva che il bandito colpiva sempre in tardo pomeriggio tra Cadorna, Lotto e Garibaldi. I carabinieri organizzavano una serie di appostamenti fino a quando l'altra sera verso le 19.30 un individuo somigliante al rapinatore fermava un taxi in piazzale Lotto. I militari si avvicinavano, notavano il famoso «biglietto» in mano e lo fermavano: in tasca aveva il consueto coltello.
In manette il ladro seriale Finisce l'incubo dei tassisti
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