Quando c'era disponibilità di stupefacente - hashish e marijuana in testa - si davano appuntamento online, su una chat o tramite la messaggistica di whatsapp. In questo modo raggiungevano l'abitazione del «fidato» spacciatore 19enne che, a casa della madre, una professionista che abita in zona Cenisio, preferibilmente nel pomeriggio, vendeva le dosi agli ex compagni di scuola, tutti liceali.
A mettere il giovane pusher ai domiciliari (fuori Milano, a casa del padre), sequestrandogli dosi, denaro e materiale per il confezionamento, sono stati gli investigatori del commissariato Sempione. Che durante un blitz, un paio di giorni fa, gli hanno trovato in casa 170 grammi di marijuana, 400 grammi di hashish, 4mila euro in contanti e un bilancino di precisione. Tutti elementi che inchiodano il giovane all'accusa di detenzione e spaccio. Sempre i poliziotti hanno poi rintracciato una ventina di consumatori: hanno tutti tra i 14 e 15 anni e appartengono a famiglie normalissime.
A lanciare l'allarme e a mettere gli agenti sul piede di guerra è stato un residente. L'uomo aveva notato un singolare quanto sospettoso via vai dallo stabile signorile in zona Cenisio e si era recato in commissariato. A quel punto sono scattati gli appostamenti.
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