Cronaca locale

Al Manzoni Aperitivo jazz in salsa giamaicana

Domani insieme sul palco la ritmica di Sly&Robbie e la tromba di Nils Petter Molværin

Luca Testoni

«Nel corso degli anni, Aperitivo in Concerto ha avuto la funzione di portare in una Milano sempre più multietnica un contenitore di esperienze che meritano di essere conosciute e, va da sé, l'improvvisazione diventa il terreno comune per il dialogo tra esperienze in alcuni casi molto lontane tra loro».

Così, in sede di presentazione della rassegna, il direttore artistico Gianni Gualberto Morelenbaum, si è espresso parlando a proposito dello show in programma domani mattina (ore 11) al Teatro Manzoni.

Un concerto quantomai intrigante, nel segno e, soprattutto, nel suono dell'improvvisazione (uno dei fil rouge dell'edizione 2016-2017) e del meticciato spinto, perché mette sullo stesso palco artisti in apparenza (e non solo in apparenza) molto distanti tra loro.

A dialogare sul palco del prestigioso palcoscenico milanese saranno il 56enne trombettista-compositore norvegese Nils Petter Molvaer, definito da più parti il pioniere del cosiddetto nu-jazz (vale a dire, la fusione del jazz tradizionale con la musica elettronica), con il due musicisti giamaicani Sly&Robbie (e cioè il 64enne batterista Sly Dunbar e il 63enne bassista-cantante Robbie Shakespeare, entrambi originari di Kingston), di certo la più apprezzata (e pulsante) ritmica reggae di sempre, attiva, fra i molti, al fianco di Peter Tosh, Grace Jones, Bob Dylan, Madonna, Herbie Hancock, Serge Gainsbourg, Marianne Faithfull, Bob Sinclair e anche il nostro Francesco De Gregori. Sly & Robbie collaborano insieme per la prima volta nel gruppo The Revolutionaries, ma si affermano definitivamente nel 1976 con la partecipazione all'album Right Time del gruppo The Mighty Diamonds. Vengono già allora definiti dalla critica come masters of groove and propulsion.

Il norvegese Nils Petter Molvær, si diceva, è considerato un pioniere del cosiddetto nu-jazz, fusione del jazz con la musica elettronica,

esemplificata nel suo album best-seller dal titolo Khmer, pubblicato dalla casa discografica ECM nel

1997.L'esibizione, ideata come una sorta di vero e proprio spettacolo teatrale, vede la presenza anche di altri due musicisti scandinavi: il 65enne Elvind Arset, chitarrista a suo agio tra jazz, avanguardia e musica ambient e l'elettronicista, deejay e produttore finlandese Vladislav Delay, il più giovane del lotto coi suoi 40 anni.

Chi li ha visti in azione ha parlato di un'alchimia musicale unica fra reggae, jazz ed elettronica e di un set pieno che riserva non poche sorprese, frutto del connubio tra la «freddezza» del jazz acido e le evoluzioni elettroniche del terzetto nordico e una macchina ritmica infallibile e sensuale che rimanda alle atmosfere calde e coinvolgenti dei Caraibi.

Commenti