«Maroni aveva firmato È la Lega che ha problemi»

«Chiedono l'approvazione del bilancio e dei conti della Regione, che credo sia un atto dovuto. Chiedono una modifica della legge elettorale che fa già parte degli accordi...». Mario Mantovani, coordinatore regionale del Pdl, commenta senza eccessivo allarme l'esito del consiglio federale della Lega. «Credo che ci siano le possibilità di andare avanti».
In realtà la Lega parla di voto ad aprile, anzi più precisamente di election day che accorpi nello stesso giorno le politiche e le regionali. Lei che ne pensa?
«Se ne parlerà. Noi rimaniamo al patto siglato giovedì scorso con Maroni e alle parole del segretario della Lega, che aveva detto che aprile non è una scadenza possibile. Adesso che fanno, smentiscono il segretario federale?».
Dopo il comunicato del consiglio federale, secondo lei è un gioco delle parti o c'è un problema interno alla Lega?
«Smentire un segretario federale dovrebbe far riflettere tutti e se poi vengono smentiti gli accordi conclusi col segretario federale... In questo caso c'è un impegno di Maroni che va in una direzione, la dichiarazione di Bossi di sostegno a Formigoni, il consiglio federale che va in un'altra direzione ancora. È come chiedere le dimissioni di Maroni. Mi auguro che gli amici leghisti riflettano».
Secondo lei, la giunta regionale arriverà alla scadenza del mandato?
«Non vedo la necessità di fissare un'altra data. E vedo tutte le possibilità di andare avanti».
La Lega chiede le dimissioni dal consiglio regionale di coloro che sono stati rinviati a giudizio. Il Pdl concorda?
«Possiamo invitarli a dimettersi, ma non abbiamo strumenti per costringerli. Se, come nel caso di Nicoli, si dovessero dimettere, sarebbe più rassicurante per il nostro partito».
È un invito alle dimissioni?
«Zambetti e Ponzoni, che sono agli arresti, dovrebbero dimettersi dal consiglio regionale. Se la magistratura trova ragioni per restringere la libertà personale, vuol dire che una situazione è grave. L'esempio delle dimissioni di Nicoli è stato positivo, spero che sia accompagnato da altre scelte simili».
La giunta lombarda ha la forza necessaria per ripartire?
«Con una giunta totalmente rinnovata, non possiamo dimenticare che la Lombardia, dal welfare alla sanità, è una delle regioni meglio governate d'Italia. Trovino una Regione che possa competere con la Lombardia. Buttare via tutto sarebbe sbagliato. Sono sicuro che se coloro che hanno questi gravi problemi con la giustizia si facessero da parte dal consiglio regionale, ci toglierebbero da ogni imbarazzo».
È preferibile una giunta modificata o totalmente rinnovata?
«Domani ci sarà un tavolo regionale del Pdl per fissare i criteri. Io sono orientato a una giunta totalmente nuova: non possiamo discriminare tra più bravi e meno bravi.

La discontinuità deve essere reale».
E salvare le donne in giunta?
«È un'ipotesi da valutare seriamente. E sui nuovi dico che dobbiamo scegliere persone di livello, della società civile, di alto profilo e di altissima moralità».

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