Stop agli interventi d'emergenza per combattere l'inquinamento. È la linea del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ribadita alla fine del vertice tra le Regioni del Nord ospitato a palazzo Lombardia. Padrone di casa, Roberto Maroni che ha insistito molto sulla necessità di interventi concertati tra tutte le amministrazioni della Pianura padana. Smog e polveri sottili non conoscono confini geografici e meno che mai li rispettano. Così, una politica ambientale di ampio respiro territoriale è sempre più indispensabile. «In questo mese - garantisce Maroni - ci sarà un confronto fra le Regioni per mettere a punto l'accordo di programma».
Fra circa un mese, a ottobre, le Regioni del Nord Italia firmeranno un accordo di programma per coordinare le loro misure anti-smog. O almeno così auspicano Orlando e Maroni al termine della riunione tecnica a cui hanno partecipato anche gli assessori delle altre Regioni del bacino padano: accanto alla Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Valle d'Aosta e Provincia autonoma di Trento. Il progetto prevede il coinvolgimento delle grandi città, delle parti sociali e delle Università. Un anno fa era stato sottoscritto un documento comune contenente 44 misure e l'intenzione è di rispolverarlo e renderlo operativo. «Lo scopo è di tutelare la salute dei cittadini insieme alle esigenze di evitare procedure di infrazione, senza misure spot» le parole di Orlando.
In parallelo corre il Piano regionale dell'aria. La Regione ha intenzione di mettere al bando gli euro 3 dal 2016 e di allargare a partire dal 2014 l'area critica, che oggi interessa 4 milioni di persone. «La Lombardia è pronta ad adottare il Piano di intervento per la qualità dell'aria, il Pria. Noi interveniamo, ma non possiamo impedire con dei muri che l'aria inquinata arrivi dalle altre regioni padane. Limitare la circolazione degli euro 3, se altre regioni non attuano lo stesso provvedimento, vuol dire migliorare di poco la qualità dell'aria e penalizzare i cittadini lombardi» osserva Maroni, che definisce l'incontro «una utile riunione» «per coordinare l'azione di tutela della salute pubblica». In passato, non sono mancate burocrazia e lungaggini. Spiega l'assessore regionale all'Ambiente, Claudia Terzi: «Questo documento avrebbe già dovuto essere formalizzato, di fatto, a partire da luglio 2012, poi nulla è stato fatto».
Tra gli obiettivi anche evitare le sanzioni dell'Unione europea per gli sforamenti. Le multe sono consistenti.
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