Nessuna paura di una figuraccia internazionale. «Siamo assolutamente ottimisti, ce la faremo», ha detto ieri il governatore Roberto Maroni arrivando a Rho-Pero per un sopralluogo al cantiere Expo insieme agli assessori Fabrizio Sala, Cristina Cappellini e al sottosegretario Giulio Gallera. «Adesso dobbiamo spingere sull'acceleratore perché siamo al rush finale. All'ultimo miglio che è anche il più intenso. Ma ce la faremo».
Soddisfatto anche il commissario Expo Giuseppe Sala che ieri al forum Ansa ha spiegato che l'esposizione potrà chiudere i conti in pareggio grazie al contributo degli sponsor da cui arriveranno 380 milioni di euro e a una previsione di 24 milioni di biglietti (di cui 8,5 già venduti) a un costo medio di 22 euro che porterà alle casse della società un altro mezzo miliardo. «A livello di patrimonio come investimento - ha spiegato - alla fine avremo chiesto meno di un miliardo e 300 milioni, contando sul fatto che probabilmente rinunceremo a parte dei fondi della Camera di commercio che sono controbilanciati dagli investimenti che fanno i Paesi». Aggiungendo che «è chiaro che sono tasche diverse, ma per le casse italiane il pubblico mette un miliardo e 200-300 milioni di euro e i Paesi mettono un equivalente che ricade sul nostro territorio». Perché a lavorare sono soprattutto aziende italiane con manodopera italiana. «Poi l'organizzazione in tutti questi sette anni per comunicazione, tecnologie e personale raggiunge gli 8-900 milioni. Il nostro dovere è recuperarli con sponsorizzazioni e biglietti».
Ma lo stesso Sala è pronto a dare tutte le rassicurazioni necessarie in tema di sicurezza, raccontando di un piano operativo che prevede duemila telecamere accese e collegate a una centrale per sorvegliare l'intera area, insieme a una rete metallica di protezione alta 3,15 metri. Seicento i militari attivi con turni che copriranno anche la notte. Ma saranno molte le misure di prevenzione a cominciare da una serie di controlli come quello «radiogeno» a tutti i camion che dovranno entrare nel sito. Misure «speciali», ovviamente, saranno previste dal piano-sicurezza approntato per il Primo maggio, il giorno dell'inaugurazione a cui parteciperanno i capi di Stato e numerosi politici. «Bisogna capire - ha spiegato ieri Sala - se ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella o il presidente del consiglio Matteo Renzi. O magari anche entrambi. Ma comunque il livello di attenzione sarà particolarmente alto». Giornata di inaugurazione apera al pubblico, con biglietti in vendita dal 10 marzo.
Tra le curiosità, invece, il fatto che all'Expo si potrà mangiare anche la carne di coccodrillo dello Zimbabwe, ma non il maiale sardo.
La colpa della peste suina che da decenni limita la circolazione di carni fuori dall'Isola, denuncia l'europarlamentare sarda del Movimento 5Stelle Giulia Moi che chiede una deroga al governo per prodotti opportunamente trattati e autorizzati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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