«Ebola, primo malato in Europa: Spagna rimpatria prete infetto, governo italiano invece nega evidenza e fa entrare tutti senza controlli». Poche parole battute su Twitter dal governatore Roberto Maroni e la polemica divampa immediata. Un nuovo allarme contro l'epidemia che sta colpendo l'Africa occidentale e falcidia Liberia, Sierra Leone, Guinea e comincia a preoccupare anche la Nigeria, ma nonostante l'allarme già lanciato dall'Unione europea il Pd lombardo accusa Maroni di strumentalizzare le paure e «alimentare i pregiudizi contro gli immigrati». Per il capogruppo pd in consiglio regionale Enrico Brambilla, «qui a negare l'evidenza è proprio Maroni che pur di alimentare i pregiudizi contro gli immigrati, utilizza a sproposito il virus dell'ebola». Aggiungendo che «questa malattia è fulminea e porta alla morte nel giro di tre giorni». Quindi i casi sono due «o gli immigrati prendono un aereo per venire in Italia oppure se affetti dalla malattia muoiono durante il loro viaggio della speranza che il più delle volte dura anche mesi». Intimando a Maroni di «smetterla di fare inutile terrorismo psicologico».
Un dibattito che si era aperto già alcuni giorni fa, quando il leghista Fabio Rolfi aveva chiesto all'assessore alla Salute Mario Mantovani «una quarantena preventiva nei centri di accoglienza per i clandestini che ogni giorno arrivano a Milano in stazione Centrale». Alcuni stati europei, aveva osservato Rolfi, «hanno aumentato le misure di attenzione».
Per questo «le medesime procedure dovrebbero essere adottate anche in Lombardia». Aggiungendo magari anche «controlli approfonditi per escludere la presenza di altre patologie, debellate ormai da tempo in Lombardia, come ad esempio la tisi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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