«Una moratoria sulla grande distribuzione». Uno stop al rilascio di nuove autorizzazione, «non ho nulla contro i grossi esercizi commerciali, ma voglio una fotografia del territorio per capire dove queste strutture servono e che impatto possono avere sulla struttura commerciale già esistente». Anche «per tutelare il territorio evitando un inutile consumo del suolo». Roberto Maroni arriva alla sede di Confesercenti, in via Sirtori, e lancia la prima proposta da governatore di Pdl-Lega per evitare la moria di piccoli negozi che sono già sopraffatti dalla crisi in tutta la Lombardia. Il leader del Carroccio capisce la preoccupazioni dei commercianti, si lascia andare a un ricordo che lo avvicina alla categoria: la mamma Alice gestiva l'unico negozio di alimentari di Lozza, i paese a cinque chilometri da Varese dove Bobo è nato tuttora vive. «Erano gli anni in cui si stava aperti fino alle due del pomeriggio di domenica - ricorda - ho vissuto il dramma dell'apertura di un grande esercizio commerciale». Confesercenti ha presentato una serie di proposte, dalla valorizzazione dei negozi e locali storici lombardi alla revisione del commercio ambulante «dove oggi l'ingresso massiccio di operatori extracomunitari, che normalmente trattano generi di abbigliamento e accessori, ha creato squilibrio nel mix merceologico».
La moratoria sui grandi supermercati è un'idea che piace anche alla Confcommercio, «un'impostazione che condividiamo - conferma il vicepresidente milanese Simponpaolo Buongiardino - e che venne assunta già anni fa dalla giunta Formigoni. Allora alla scadenza si creò un'effetto valanga, ci fu un boom di aperture perché le autorizzazioni già ottenute prima dello stop erano valide, ora il fenomeno andrebbe governato meglio. Ma una regia regionale sulla Gdo è indispensabile».
Confcommercio è protagonista invece in questi giorni dell'ennesimo scontro con la giunta Pisapia. Dopo stangate, liti su Cosap e Area C, è l'annuncio della chiusura al traffico di corso Buenos Aires ogni seconda domenica del mese, da aprile e novembre, ad accendere la rivolta. I commercianti milanesi hanno scritto una lettera di protesta ufficiale alla giunta Pisapia, «sono decisioni che vengono prese senza consultare la categoria» protesta Buongiardino, il presidente di Ascobaires accusa addirittura di «accanimento contro i commercianti, invece di sostenerci e favorire la ripresa economica». In imbarazzo il vicepresidente di Epam, Alfredo Zini, candidato nella lista di Ambrosoli che non ha potuto evitare commenti al veleno contro Pisapia: «Siamo alle solite, si prendono decisioni senza parlare con le categorie, ma se non si concerta con gli imprenditori queste iniziative rischiano il flop».
Roberto Maroni ha confermato invece che lunedì alle 18 a Fieramilanoicity sarà al fianco del leader Pdl Silvio Berlusconi. L'unico evento in coppia della campagna elettorale, previsti nuovi «annunci choc».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.