Esce definitivamente di scena dai processi per le tangenti nella sanità lombarda la Fondazione Maugeri, accusata di avere beneficiato per importi assai rilevanti delle delibere della Regione. Ieri i rappresentanti legali della Fondazione hanno siglato davanti al giudice preliminare il patteggiamento ad un risarcimento complessivo di sedici milioni di euro. E si preparano a patteggiare e risarcire anche gli uomini - Umberto Maugeri e Costantino Passerino - che per conto della Fondazione sono accusati di avere tenuto i rapporti, attraverso il lobbista Piero Daccò, con i vertici del Pirellone e in particolare con Roberto Formigoni.
Per Formigoni e per gli altri imputati che hanno scelto invece di difendersi dalle accuse, è ormai prossima l'apertura dell'udienza preliminare in cui dovranno venire vagliate le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura. Il giudice sarà Maria Cristina Mannoci, che ha già avuto la mano decisamente severa nei confronti di Daccò, che ha condannato a undici anni per la bancarotta del San Raffaele. L'udienza davanti alla Mannoci occuperà numerose udienze (la conclusione è prevista per novembre) anche perché si dovranno interrogare, con la forma dell'incidente probatorio, i vertici della Maugeri, che da imputati promettono di trasformarsi in testi d'accusa.
In vista dell'udienza di lunedì, la Giunta regionale ha reso ufficiale la decisione di costituirsi parte civile contro tutti gli imputati, Formigoni compreso. La delibera è stata presa all'unanimità, anche se nei giorni scorsi l'ex governatore aveva criticato l'iniziativa dei suoi successori .
Nella stessa seduta la giunta ha deciso di costituirsi anche nel processo contro Domenico Zambetti, ex assessore , imputato di associazione mafiosa.
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