Mazzette e delibere: chiuse le indagini sulla cava d'amianto

La Procura ha chiuso le indagini a carico dell'ex Governatore lombardo Roberto Formigoni, accusato di corruzione nell'ambito delle indagini con al centro la realizzazione di una discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona). Con Formigoni sono indagate 12 persone, tra cui due ex assessori regionali, e cinque società.
Nelle carte c'è anche un capitolo relativo a un appalto di «rimozione delle interferenze» per l'Expo 2015. Capitolo che riguarda Dario Comini, «incaricato dalla stazione appaltante pubblica Expo 2015», ora accusato di corruzione perché avrebbe ricevuto dal direttore tecnico del cantiere un'auto, una «scheda carburante» e un «Telepass». Formigoni, invece, è chiamato in causa dall'imprenditore Pierluca Locatelli, secondo cui per ottenere il via libera dalla Regione per realizzare la discarica avrebbe pagato tangenti per un milione di euro alla Compagnia delle Opere di Bergamo su indicazione dell'allora governatore. «Sono accusato di corruzione - replica Formigoni -, ma la Procura ammette che non ho preso un centesimo.

Sono accusato di avere ottenuto la promessa di un vantaggio elettorale. Da chi? Da persone che mi votano per me da oltre vent'anni, in un anno, il 2010, in cui non avevo bisogno di voti perché non potevo ricandidarmi».

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