Paola Fucilieri
Il senso di appartenenza allo Stato, alla storia della Repubblica, il valore dell'amor di patria, la commozione per chi purtroppo non c'è più, l'orgoglio solenne di chi ha fatto e di chi potrà fare ancora tanto, tantissimo. I carabinieri sanno come celebrare i loro anniversari e, pur senza lazzi - ma nemmeno senza mai essere stucchevoli o scontati - riescono sempre a toccare il cuore della gente. È stato così anche ieri, a 202 anni dalla fondazione dell'Arma. Dopo la rituale deposizione della corona d'alloro al «Monumento al carabiniere» in piazza Diaz, il prefetto Alessandro Marangoni, il questore Antonio De Iesu, il neo procuratore capo Francesco Greco, l'assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e il deputato di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa, tra gli altri, hanno raggiunto i «padroni di casa» alla caserma Medici di via Lamarmora, sede del III Reggimento carabinieri Lombardia. Ad attendere gli ospiti istituzionali - al cospetto delle rappresentanze di carabinieri delle organizzazioni territoriale, mobile e speciale - il comandante interregionale della divisione «Pastrengo», generale di corpo d'armata Vincenzo Coppola, il comandante della legione carabinieri «Lombardia», generale di divisione Teo Luzi e il comandante provinciale di Milano, colonnello Canio Giuseppe La Gala, insieme a molti ufficiali e a numerosi soci dell'Associazione nazionale carabinieri. Tutti insieme, con il sottofondo degli impareggiabili musicisti della Fanfara dell'Arma (che con le loro arie sono riusciti a far venire gli occhi rossi a più di un presente) i carabinieri di Milano e della hanno celebrato passato, presente e futuro, consegnando quindi ricompense a quei loro militar - tra il 2010 e l'aprile scorso, si sono distinti portando a termine i loro compiti istituzionali con spiccato coraggio e spirito d'iniziativa. Una decina di eroi moderni, per i quali ci vorrebbero molte più righe per dar conto dei loro slanci generosi, dello sprezzo del pericolo, del senso del dovere e dell'eccezionale abnegazione.
Parliamo ad esempio della medaglia al valor civile al tenente colonnello a della compagnia di Mantova. Che, quando comandava il provinciale di Asti, era entrato solo e disarmato in una casa e, dopo una lunga opera di convincimento, aveva fatto arrendere un uomo squilibrato che stava tenendo in ostaggio la ex e la figlia minore, minacciandole con un'arma. Oppure la medaglia di bronzo al merito civile al brigadiere Lucio Antonio Rossetti e all'appuntato scelto Giovanni Chirico del comando provinciale di Milano che, durante l'incendio di un appartamento, hanno salvato una donna svenuta e la figlia minore, quindi, nonostante avessero respirato non poco fumo, hanno continuato ad adoperarsi per mettere in sicurezza lo stabile.
Encomio solenne quindi all'appuntato Paolo Mormile e al carabiniere scelto Riccardo Levada che, a Fara Gera
d'Adda (Bg) hanno salvato una donna gettatasi nell'Adda per farla finita e al maresciallo Giovanni Lacaita che, da solo, sempre dall'impetuoso Adda ma a Rivolta (Cr), ha salvato ben quattro uomini che rischiavano di annegare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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