«Melazzini sarà assessore alla Sanità»

«Melazzini sarà assessore alla Sanità»

Per il toto giunta è ancora presto. Ma, se dovesse vincere la coalizione di centrodestra, un nome della squadra di Roberto Maroni ci sarebbe già. È quello dell'attuale assessore alla Sanità Mario Melazzini, l'oncologo affetto da Sla dal 2003, che corre per le prossime regionali nelle liste del Pdl. Melazzini potrebbe proseguire il suo lavoro dietro la stessa scrivania di adesso.
Il patto Maroni-Melazzini è stato sancito ieri: l'offerta dell'assessorato è arrivata infatti durante una conferenza stampa dedicata ai temi della sanità e subito accettata con una stretta di mano. Si parte, assieme. «L'obbiettivo è rendere ottima una sanità che è già buona» spiega il segretario lombardo della Lega Matteo Salvini che, nelle scorse settimane aveva auspicato un rinnovo dell'incarico all'assessore, entrato nella giunta Formigoni con l'ultimo rimpasto, in sostituzione del leghista Luciano Bresciani. «Mi piacerebbe che quando diventerò governatore tu continuassi a fare l'assessore alla sanità» si è rivolto pubblicamente Maroni a Melazzini. Più cauto il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani: «È prematuro attribuire o attribuirsi assessorati nella futura giunta regionale. Prima bisogna vincere».
Tra gli obiettivi indicati dal leader della Lega quello di «far fronte ai tagli del governo, grazie al mantenimento di una maggior quota di tasse sul territorio e puntando anche sulla sanità a chilometro zero». Non solo. Tra i punti che, in caso di vittoria, la giunta Maroni si affretterà a realizzare c'è la riduzione dei ticket sanitari: sia sui farmaci sia sulle visite specialistiche. E c'è anche un piano per abbattere le liste d'attesa.
«Non dimentichiamo - spiega Salvini - che un terzo dei pazienti della Lombardia arriva da altre regioni. Regioni che tardano a pagare le quote che invece sono tenute a coprire». D'accordo sul piano sanitario l'attuale (e in teoria futuro) assessore alla Sanità Melazzini: «Sul ticket dobbiamo abbattere una barriera culturale a favore dei farmaci generici, che hanno le stesse identiche caratteristiche di quelli griffati. Già oggi il 55% dei cittadini lombardi è esente da ticket ma possiamo migliorare ancora. Possiamo razionalizzare la sanità, che non significa tagliare posti letto». Melazzini inoltre si impegna fin d'ora a predisporre un piano di azione regionale per le persone con disabilità. «In Lombardia a causa dei tagli del governo Monti, 5mila studenti disabili non hanno più il servizio di trasporto a scuola - aveva ricordato Salvini - Spero che far fronte a questo problema sia il primo impegno dell'assessorato». E così sarà. «È vero che il governo ha tagliato i fondi per i disabili - puntualizza Melazzini - ma è anche vero che una società civile deve ascoltare il territorio e le sue esigenze». Insomma, tagli o non tagli, la sanità lombarda continuerà a funzionare. Tempo fa Melazzini, ancora prima di candidarsi per il prossimo giro elettorale, aveva fatto una promessa ai lombardi: «Con me - aveva dichiarato - non vi accorgerete nemmeno dei tagli di fondi». Ora non solo il ticket non subirà aumenti, ma si sta andando verso una linea ancora più «popolare» della sanità: quella per cui il contributo alla spesa da parte dei cittadini sarà sempre minore.

«È proprio nei momenti di discontinuità e di crisi - aggiunge l'esponente della giunta lombarda - che si possono creare le condizioni, con un forte cambiamento culturale e la partecipazione tutti, per grandi e nuove opportunità».

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