Ci risiamo: lavoratori di Milano Ristorazione in assemblea e bimbi senza pasti. Sembra incredibile, ma a Milano è ormai normale che le famiglie e i bambini (molto piccoli) che frequentano nido e materne subiscano «disagi» per attività e impegni di natura sindacale dei lavoratori. Risulta che sia successo almeno quattro volte in poco più di un anno. O almeno, tante sono le volte in cui è stato denunciato, sempre dallo stesso consigliere di zona: Federico Illuzzi (Ncd), che ha fatto di questa questione una vera e propria battaglia. Venti giorni fa era stata inviata alle famiglie una comunicazione, che anticipava il possibile disagio per il giorno 29 settembre, quando era stata fissata, dalle 9 e 30 alle 12 e 30, «un'assemblea sindacale per tutto il personale precario» convocata da una serie di sigle: Cgil, Cisl, Uil, Csa, Diccap, Usb, Cobas, Sial e dalla rappresentanza sindacale aziendale.
Venti giorni dopo, siamo punto e a capo. «Milano ristorazione» con una lettera del 16 ottobre, ha comunicato a uffici ed enti vari, di aver «appreso dalle organizzazioni sindacali che il 21 ottobre ( quindi oggi , ndr) si terrà un'assemblea dalle 8 alle 14.30 che coinvolgerà il personale di Milano Ristorazione». La società - si legge ancora - ha chiesto ai sindacati di dividere in due l'assemblea o di posticiparla alle 13.30. Ma ha subito un rifiuto. Per questo ha annunciato che «non sarà in grado di svolgere il servizio di fornitura pasti». «Per i nidi d'infanzia - prosegue la lettera - verrà comunque garantito un menu d'emergenza freddo». Per le materne, invece, il pasto deve in pratica essere portato da casa: e qui si apre un problema non di poco conto. Spiega Illuzzi: «Ancora una volta il diritto all'assemblea sindacale viene prima del diritto a una sana alimentazione dei bambini - ma soprattutto il diritto sicurezza alimentare viene in qualche modo derogato, se è vero che in questo caso è possibile portare i pasti da casa, per sopperire alla mancanza del servizio, cosa che normalmente non è consentita per ragioni di igiene e salute.
C'è inoltre il tema del pagamento per un servizio che non si ha. C'è un'unica soluzione: se riuscissimo sul piano normativo a far rientrare la somministrazione dei pasti a scuola fra i servizi pubblici essenziali - conclude Illuzzi - questi problemi non ci sarebbero».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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