Merce contraffatta su Facebook: denunciata una coppia di venditori

Sequestrati a due 40enni borse, scarpe, abiti per 15mila euro

Si aggiunge un tassello nuovo a quello che è il reato di contraffazione che diventa un fenomeno anche sui social network. È quanto comunicano il comandante della polizia locale Antonio Barbato e l'assessore alla sicurezza Carmela Rozza durante una conferenza stampa convocata ieri per presentare i risultati di un'operazione anticontraffazione. L'operazione è stata possibile, spiega l'assessore, «grazie alla segnalazione di alcuni cittadini perché le vendite avvenivano su Facebook».

Esposti in bella vista nella sala Martiri del comando della polizia locale ci sono circa un migliaio di prodotti contraffatti sequestrati durante l'operazione: borse, scarpe, orologi, vestiti, trapunte e foulard per un valore complessivo di circa 15mila euro. La mente è una coppia di italiani intorno ai 40 anni che teneva la merce nascosta in un appartamento. I due sono stati denunciati per ricettazione e contraffazione.

Le indagini continuano nel più stretto riserbo con l'obiettivo di «individuare le fonti» perché- spiegaRozza - «se si vuole veramente combattere la contraffazione bisogna andare a trovare le fonti di approvvigionamento».

L'assessore ha ricordato che«abbiamo fatto interi consigli comunali per discutere se c'erano abbastanza vigili in corso Buenos Aires a sanzionare i venditori sui marciapiedi, ma quello è un piccolo filone e secondo me il grosso sta da un'altra parte».

Sulla provenienza dei prodotti sequestrati, Barbato chiarisce che «arriva datanti posti diversi, si tratta di un mercato molto vasto e stiamo ancora facendo delle verifiche».

Per Carmela Rozza la segnalazione del cittadino«oggi è fondamentale» per affrontare un «problema serio» come quello della contraffazione che danneggia sia il commerciante che il consumatore.

«Bisogna evitare - ha proseguito Rozza - di essere noi i primi a fomentare questo mercato».

Sulla origine italiana dei due responsabili l'assessore ha poi concluso che «le regole valgono per tutti, italiani e stranieri».

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